di MASSIMO DI CENTA
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Da Cavolano alla … seria A: è questo il sogno di Matteo Moras, centrocampista del Fontanafredda. Il tempo ci dirà se poi il sogno si avvererà o meno. Nel frattempo possiamo dire che le premesse sono ottime, perché il ragazzo (che diventerà maggiorenne nell’aprile del 2024) è già un punto di forza della sua squadra in Promozione. Una carriera iniziata proprio nella squadra del suo paese, Cavolano, frazione del comune di Sacile: da lì, un’esperienza nel vicino Veneto, provincia di Treviso, al PortoMansuè, prima dell’approdo a Fontanafredda, dove arrivò lo scorso anno per giocare nella formazione Allievi. Formazione nella quale è rimasto poco, visto che già all’inizio di questa stagione è entrato in pianta stabile in prima squadra. Matteo ha parole di ringraziamento per tutti gli allenatori che ha incontrato nel suo ancora breve percorso calcistico, sottolineando come tutti, in qualche modo, abbiano contribuito alla sua crescita calcistica. In particolare esprime gratitudine per Matteo Pegolo e Mirko Pagotto, nei primi tempi a a Cavolano, poi Cristian Monaco a Mansuè ed infine Pierangelo Moso (tecnico della juniores) e Fabio Campaner a Fontanafredda. E proprio l’attuale tecnico dei rossoneri è quello che gli ha dato grande fiducia, responsabilizzandolo e puntando su di lui per il delicato ruolo di fuoriquota. Un infortunio lo ha tenuto, quest’anno, fermo ai box per un periodo ma ora ha voglia di tornare in piena forma per dare una mano alla squadra in ottica play off. È un centrocampista di buona tecnica, dotato del fisico giusto (187 centimetri per 77 chili) e molto generoso dal punto dell’applicazione tattica. Allenarsi e giocare in prima squadra ha indubbiamente aiutato la sua crescita e chiaramente deve ancora migliorare alcuni aspetti, come il tempismo nel colpo di testa (anche per sfruttare la statura) e un uso più sensibile del piede sinistro. In famiglia non hanno mai ostacolato la sua passione, anzi l’hanno assecondata, sobbarcandosi i sacrifici per accompagnarlo ad allenamenti e partite, visto che ancora non può avere la patente: papà Mario e mamma Francesca sono sempre presenti alle sue partite e devono organizzarsi anche in relazione agli impegni di Tommaso, il figlio minore, in forza alla Sacilese. Tifoso interista molto misurato, stravede per Luka Modric, secondo lui il centrocampista più completo nel panorama internazionale, per la tecnica e il modo di giocare con quella tranquillità che hanno solo i fuoriclasse. Convocato di recente nella Rappresentativa under 17, si dice molto entusiasta dell’esperienza che gli ha dato modo di confrontarsi con giocatori di livello, oltreché renderlo orgoglioso a livello individuale. per quanto riguarda gli studi, attualmente frequenta il Liceo Economico e Sociale “Pujatti” di Sacile e non ha ancora chiaro quale potrà essere il suo futuro. Ci sarebbe una mezza idea di fare il fisioterapista e per questo è molto attento alla cura del corpo, frequentando, nel tempo libero da studi e allenamenti la palestra. Ma sentendolo parlare si capisce che curare i muscoli sa un po' di ripiego. Perché lui è lì che insegue il suo sogno, la serie A ed è convinto che il primo passo sia quello di essere il primo a crederci. Che dire, Matteo, buona fortuna!