di MASSIMO DI CENTA

Gabriele Mardero, centrocampista diciottenne del Riviera, deve avere per forza una predisposizione genetica familiare per il calcio. Non si spiega altrimenti perché, nella stessa famiglia, il papà e i due figli maschi con il pallone ci sanno fare. Papà Mauro è stato un centrocampista di livello, militando per molti anni con la Gemonese in Eccellenza, prima di vivere le esperienze con Pagnacco e San Daniele nel campionato regionale e con Campagnola, Val del Lago e Cavazzo nel Carnico. Simone, fratello di Gabriele, è il centravanti dell’Udinese under 16 e poi, appunto c’è lui, Gabriele. Vedendolo giocare, si capisce subito che ha tutti i crismi del centrocampista moderno, capace di abbinare una cifra tecnica di assoluto livello (tratta il pallone con entrambi i piedi) ad una disinvolta applicazione tattica del ruolo. Interdire ed impostare, insomma, caratteristiche imprescindibili nel calcio moderno a tutti i livelli.
Chiaramente ci sono alcuni aspetti da migliorare, come quello di irrobustire il fisico ed acquisire quel pizzico di cattiveria agonistica che invece non faceva difetto a suo papà ... Gabriele comincia la sua carriera nella Gemonese, prima di passare all’Osoppo e poi all’Ancona. Qui, nel luglio del 2021, mentre era in preparazione con la prima squadra, subisce un serio infortunio: la rottura di perone e malleolo. Per non farsi mancare niente, anche il Covid, in un periodo certamente poco fortunato per lui. Ma la grinta e la capacità non gli mancano e nella primavera del 2022 ecco il ritorno in campo, con una placca nella gamba che fa trepidare mamma Rosanna ad ogni partita. Mamma Rosanna è davvero un personaggio: segue la carriera dei figli con partecipazione non solo emotiva, ma anche tecnica. La sua presenza sulle tribune dei campi friulani è sempre assicurata quando in campo ci sono Simo e Gabri (dopo gli anni vissuti a seguire Mauro, naturalmente). In più è una mamma atipica, perché durante il periodo del lockdown ha permesso ai figli di allestire il giardino di casa come un campo di gioco per permettere ai ragazzi di allenarsi, con buona pace di gerani e ortensie ... Tornando a Gabriele, nell’estate, in accordo con l’Ancona Lumignacco, ha deciso di andare in prestito al Riviera, in Prima Categoria. L’infortunio subito non è stata cosa da poco e per questo ha deciso di scendere di una categoria, dove il livello è meno competitivo e consente un recupero più facile. Tutti gli allenatori che ha avuto nel corso della sua ancora breve carriera ne hanno sempre elogiato la serietà e le capacità e lui ha confermato di essersi trovato bene con tutti, anche se spende volentieri una parola per Mirko Baron. Baron lo ha avuto in un periodo di grandi cambiamenti per l’Ancona Lumignacco e Gabriele ne ha apprezzato il lavoro svolto a livello tecnico e tattico, ma soprattutto nella grande capacità che il mister ha avuto nel saper coinvolgere tutto il gruppo, facendolo sentire parte di un progetto importante. Carattere timido e taciturno, in campo il ragazzo invece denota personalità e buon senso. Non per niente il suo idolo è Andrea Pirlo, uno di poche parole e tantissimi fatti. Frequenta il quinto anno di liceo sportivo e non ha ancora deciso cosa farà in seguito. Una cosa è certa: continuerà a giocare a calcio e chissà che magari passione potrà fare rima con professione ...