di MASSIMO DI CENTA

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Nella stagione difficile della Gemonese, non è semplice per un fuori quota mettersi in particolare evidenza. Ma Andrea Vicario (classe 2004) merita comunque di essere raccontato, per quello che sta dando e quello che potrà dare ai giallorossi nel prosieguo di un carriera appena all’inizio. Una carriera che ha preso il via con la Fulgor, proseguita poi all’Ancona e a Remanzacco, nelle fila dell’Aurora. E qui lo ha notato Max Gubiani, storico direttore sportivo gemonese, che ha voluto portarlo al “Simonetti”, intuendone le buone capacità tecniche e le prospettive interessanti. L’esordio in giallorosso avviene lo scorso anno, con la formazione juniores, e poi da dicembre con le convocazioni in prima squadra, con la quale fa l’esordio nel campionato di Eccellenza. All’inizio di questa stagione passa in pianta stabile alla corte di Pino Cortiula. Andrea è dotato di una buona tecnica individuale, discreta capacità di corsa e soprattutto è in grado di poter ricoprire più ruoli, riuscendo ad agire con buon profitto sia da esterno in un centrocampo a 4 che da punta laterale in un tridente. A lui piacerebbe fare il trequartista o la mezzala classica, ma nel ruolo che gli ha ritagliato Cortiula si trova a proprio agio. Il calcio nella sua vita è stata una scelta ben precisa: ha iniziato infatti col nuoto, alternando la piscina ai campi verdi, poi quando si è trattato di decidere, spinto anche dagli amici, ha optato per il pallone, sport di squadra che ha finito con il preferire ad una disciplina individuale. Tra i tanti allenatori che ha incontrato, ha un bel ricordo di Giuseppe Santoro, che ha avuto ai tempi dell’Ancona. Era ancora in fase di sviluppo fisico e in un calcio che privilegia appunto la fisicità difficilmente trovava posto in squadra. Santoro ha intravisto invece doti tecniche interessanti e gli ha dato fiducia, iniziando a “costruirlo” come giocatore. Il lavoro è stato poi completato nella juniores della Gemonese da Ermes Mazzolini che ha sempre avuto fiducia in lui. In famiglia il calcio è di casa: papà Devis, da giovane, fece un provino col Torino, poi, per problemi fisici dovette abbandonare. Ma evidentemente ha saputo trasmettere la passione ai figli, perché oltre ad Andrea, c’è anche Filippo, che è tesserato con le giovanili dell’Udinese. Papà Devis e mamma Alessandra, insomma, sono spesso in giro per il calcio. Così come nonno Piero, grande tifoso di Andrea, sempre presente alle partite della Gemonese, vissute con partecipazione emotiva e grande imparzialità. Andrea frequenta l’ultimo anno dell’Istituto Tecnico “Deganutti” e non ha ancora pensato al futuro anche se ci sarebbe una mezza idea di iscriversi all’Università, facoltà di Economia e Marketing. Il suo sogno è quello di poter viaggiare, visitare il mondo, magari assieme ad Annasilvia, la sua attuale ragazza che è di Teor. E proprio a Teor ha segnato un gol nel 3 a 3 di qualche settimana fa. Col papà della morosa che lo prendeva in giro prima della partita ...