di MASSIMO DI CENTA

Nella vittoria ottenuta domenica scorsa dal Tolmezzo contro il Teor, si è messo particolarmente in luce Alessandro Nait, diciotto anni compiuti ad agosto e ragazzo di buonissime prospettive. Lui è il classico prodotto a chilometri zero, nel senso che ha iniziato a frequentare il “Fratelli Ermano” fin dai primi calci, passando attraverso tutta la filiera dai Pulcini alla Prima squadra. Il ruolo è sempre stato quello di centrale difensivo, ma da quest’anno il tecnico dei carnici Mauro Serini lo ha spostato sulla fascia. Alessandro preferirebbe giocare nella posizione in cui ha sempre giocato, ma i progressi che sta facendo sull’out confermano la buonea intuizione di Serini.
Sulla corsia esterna sta sfruttando le sue doti di corsa, abbinate ad una tecnica di base sufficientemente valida. Non gli manca la personalità, in relazione, naturalmente, alla giovane età, come dimostrato dal confronto con alcuni interpreti importanti della categoria: nella gara del Tolmezzo col Rive d’Arcano Flaibano ha avuto un faccia a faccia abbastanza vivace con Kabine, uno che può vantare quasi 200 presenze tra serie C e serie D. Deve solo migliorare dal punto di vista della posizione (le corsie esterne richiedono tempi di inserimento e arretramento ben sincronizzati) e l’uso del piede sinistro. Dal punto di vista caratteriale, sa dosare la sua esuberanza nel rapporto coi compagni più anziani, per i quali nutre grandissimo rispetto, soprattutto nei confronti di Gabriele Faleschini, uno dal quale ha molto da imparare. Anche con gli allenatori che lo hanno avuto a loro disposizione ha sempre avuto un ottimo approccio e ad uno in particolare è rimasto molto legato: Vincenzo Radina, definito quello che più di ogni altro ha contribuito alla sua crescita tecnica e umana, sostenendolo nei momenti difficili che ogni crescita calcistica comporta. Una passione, quella per il calcio, che in famiglia papà Ennio e mamma Loredana non hanno mai contrastato, prova ne sia che anche il fratello Paolo gioca a pallone, nelle file del Cavazzo, campione carnico. Per quanto riguarda i calciatori che più ammira segnala Franco Baresi (in onore della fede rossonera) e Sergio Ramos, uno dei migliori interpreti del calcio moderno nel suo ruolo. Il futuro? Non ha ancora le idee chiare: intanto frequenta l’Istituto Tecnico “Malignani” a Udine, poi, potrebbe iscriversi all’università, dove gli piacerebbe studiare ingegneria gestionale. Al momento sembra più interessato però al mondo del lavoro, nel campo edilizio. Nel frattempo sta partecipando alla … “costruzione” del Tolmezzo per un ritorno nell’Eccellenza, categoria adatta alla storia ed alle ambizioni della società.