di Marco Bisiach

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Saranno giorni di festa, questi, in casa Pro Gorizia, e per una volta il campo e i risultati contano poco, contano meno o non contano affatto. Perchè in queste ore, e per la precisione giovedì 9 marzo, la società biancoazzurra festeggerà un traguardo storico come il secolo di vita, e tra i tanti riconoscimenti e dimostrazioni d’affetto che senz’altro arriveranno dalle parti del “Bearzot” ce n’è uno davvero speciale. Il Comune di Gorizia ha annunciato infatti che assegnerà proprio alla Pro uno dei premi speciali abbinati al “Premio Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia”, che l’intera comunità del capoluogo isontino consegna ogni anno in occasione della festa patronale alle personalità o alle realtà che rendono lustro alla città.

Il premio sarà consegnato il 16 marzo, alle 18, nel corso della cerimonia che andrà in scena al Teatro Verdi di via Garibaldi, e la Pro Gorizia ricambierà consegnando al sindaco Rodolfo Ziberna il gagliardetto celebrativo del centenario che è stato realizzato appositamente per questo compleanno da ricordare. Quest’anno la festa patronale guarda decisamente al mondo dello sport, se consideriamo che al di là dell’omaggio al secolo biancoazzurro il Premio Santi Ilario e Taziano sarà consegnato a Paolo Camossi, triplista goriziano tra i grandissimi della storia dell’atletica leggera italiana e oggi allenatore della medaglia d’oro olimpica dei 100 metri piani Marcell Jacobs. In passato il premio era già stato assegnato tra gli altri anche ad un altro uomo di calcio (ed ex Pro Gorizia) come Edy Reja, che da poco ha assunto la guida in panchina dei vicini di casa del Gorica, la formazione di Nova Gorica che milita nella massima serie slovena. E nel 2003 il “Santi Ilario e Taziano – Città di Gorizia” finì ad uno dei giganti della pallacanestro italiana, pure lui goriziano: il paròn Tonino Zorzi.

Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, invece, la Pro Gorizia renderà noto il programma di iniziative per questo centenario, ancora in via di definizione. Tra le idee ci sono una mostra di foto e cimeli, da organizzare magari proprio negli spazi dello stadio “Bearzot”, una serata di gala, tornei e magari anche un libro celebrativo.