di Francesco Tonizzo

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Zero punti in tre partite, zero goals fatti e sette subiti. Ultimo posto in classifica ed entusiasmo sopito. Non è certo così che la Gemonese intendeva iniziare il campionato 2024-25, nel girone A di Promozione.
Anche perché le ambizioni sotto al Chiampon sono sempre state quelle di voler tornare in quell’Eccellenza che, per decenni, è stata la casa dei giallorossi del presidente Pino Pretto.

Motivo per il quale, la dirigenza pedemontana ha deciso di cambiare subito rotta. Via Peter Kalin, che a Gemona aveva anche giocato e che era uno di famiglia, anche perché guidava una folta colonia di giocatori sloveni: da Skarabot a Sokanovic, da Mevlja a Kogoi, solo per citare quelli che hanno giocato domenica nella sconfitta per 2-0 rimediata ad Aviano.

Già in Coppa Italia dilettanti - osserva il presidente Pretto - non abbiamo mai vinto, realizzando un solo goal su rigore in tutta la competizione. Poi le tre sconfitte in campionato. La motivazione dell’addio a Kalin si spiega tutta in questi elementi. Ci dispiace molto perché ritengo Peter un buon allenatore, molto legato alla società. Inoltre, io sono personalmente molto legato a Kalin perché faceva parte della squadra che ha vinto Coppa Italia e Supercoppa in quella mitica partita allo stadio Friuli”.

Kalin resterà dunque nella storia della Gemonese. E bene fa Pino Pretto a ricordare con orgoglio i fasti del recente passato, le emozioni di quella clamorosa partita disputata nel maggio del 2017 sotto l’arco dello stadio di Udine, davanti a oltre duemila spettatori. Era la squadra di Marco Nardi e mister Fabio Pittilino. Sembra passato molto più tempo eppure è a quei livelli che la Gemonese, società ultracentenaria del calcio friulano, vorrebbe tornare.

Il nuovo allenatore è Cleto Polonia, che sta completando il suo personale puzzle di panchine della zona, dopo essersi seduto su quelle di Arteniese, Venzone e Bujese, tornando in quella Gemonese dove aveva già lavorato nel settore giovanile, dopo il ritiro da giocatore. L’ex difensore di Triestina, Verona e Piacenza è chiamato a risollevare le sorti di una squadra che ha dei valori tecnici importanti. Di sicuro, almeno sulla carta, i giallorossi sono un gruppo che dovrebbe stare nella parte sinistra della classifica.
La graduatoria del girone A di Promozione FVG è ancora ovviamente molto corta e dopo tre turni già disputati si può capire che le squadre della Destra Tagliamento, Pordenone, Unione SMT, Aviano e Corva, le uniche ancora a punteggio pieno, hanno iniziato bene, mentre il resto delle squadre è ancora alla ricerca della quadratura giusta.
Va però detto che la formula del campionato, con le sei retrocessioni imposte dalla LND FVG - e visti i chiari di luna nell’Interregionale, chissà che non siano di più -, impone di non perdere troppo tempo prima di mettersi in salvo.