di Marco Bisiach

Il calcio è anche, se non soprattutto, una questione di testa. E in testa, adesso più che mai, Pro Gorizia e Ronchi si sono messe un’idea meravigliosa, festeggiare qualcosa di importante quando il timido e tiepido sole di questa primavera appena iniziata si sarà fatto più caldo e deciso. A fine stagione, nel girone B di Eccellenza. La Pro Gorizia è tornata a sognare l’exploit agli spareggi promozione, e può farlo forte di numeri e sensazioni nuovamente da grande squadra, e il Ronchi ha avvicinato con decisione quella zona salvezza senza passare dai play out che fino a qualche settimana fa sembrava quasi irraggiungibile. Tutto questo è stato possibile, pare di capire a chi osserva dall’esterno, soprattutto grazie al lavoro sulla testa, sulla mente e sullo spirito dei giocatori che i due tecnici, Fabio Franti e Stefano Gregoratti, hanno fatto con successo.

Il Ronchi ha passato buona parte di questa stagione a raccogliere gli elogi di avversari e osservatori, per il gioco, l’impegno e l’applicazione che non sono quasi mai mancati alle sue partite. Ma spesso è stato beffato, per colpa di un attacco a segno col contagocce. Eppure, malgrado questo e una rosa giovane, mediamente molto inesperta a questi livelli, è pienamente in corsa per la salvezza, e da diverse settimane a questa parte mostra una solidità e una maturità diverse da quelle di inizio stagione. Sa gestire meglio le partite, e sia contro il Sistiana Sesljan che contro il Primorec 1966 ha trovato quel cinismo in zona gol che ha regalato sei punti dal peso specifico incalcolabile. Segnando 4 gol in due match, quando erano stati appena 12 nei precedenti sedici. Il calendario, sulla carta, propone un finale di stagione complicatissimo, quasi impossibile, ma il Ronchi di oggi, convinto e determinato, può fare più di qualche punto anche contro le big del torneo, e l’obiettivo della salvezza è alla portata.

Poi c’è la Pro Gorizia. Dopo il ko in finale di Coppa Italia, a dicembre, qualcosa di era inceppato in un meccanismo sino ad allora praticamente perfetto. Anche all’interno del gruppo era venuta a mancare forse un po’ di coesione e di convinzione, e questo, sommato alle partenze nel mercato invernale (quella di Stefano Novati su tutte, ma non solo), a qualche infortunio di troppo e ad un calo di condizione fisica aveva portato alla crisi da due sconfitte e un pareggio in tre partite. E’ stato allora che, al chiuso dello spogliatoio, Fabio Franti ha ricompattato il gruppo, ridato motivazioni e tranquillità ai suoi giocatori, tornati affamati come nella prima metà della stagione. “Tutti si adattano, sono pronti a sacrificarsi, e i ragazzi spingono coesi tutti insieme verso lo stesso obiettivo”, conferma Franti, parlando del momento dei suoi. Il campo contro Pro Cervignano e San Luigi ha così regalato la certezza (ormai quasi matematica) del secondo posto alle spalle del Torviscosa, e soprattutto la consapevolezza di poter preparare con calma le partite che conteranno davvero, gli spareggi da dentro o fuori. Quando la Pro, senza molto da perdere ma con tanto da guadagnare, rappresenterà la grande variabile ai pronostici.

Perchè lo sport e il calcio sono spesso soprattutto questione di testa, oltre che di muscoli e cuore. E quella di Pro Gorizia e Ronchi è tornata carica, focalizzata, piena di idee e sogni.