di Marco Bisiach

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Comunque vada, è assai probabile che domenica sera Pro Gorizia e Juventina sappiamo qualcosina in più sul loro futuro in questo campionato di Eccellenza. Che è ancora lunghissimo e non può decidersi nel freddo del mese di gennaio, ma che un po’ alla volta sta iniziando a dare indicazioni precise. Indicazioni – non sentenze, è ovvio – che arriveranno forti e chiare dal terzo turno di ritorno per le goriziane, impegnate in due scontri diretti a dir poco importanti per i rispettivi obiettivi. La Pro Gorizia terza della classe fa visita al Chions secondo, con la consapevolezza che un passo falso rischierebbe di far scappare forse una volta per tutte la capolista Tamai, impegnata questo weekend sul non inespugnabile campo del Codroipo. La Juventina, invece, giocherà in casa, dove non può permettersi di far passare l’avversario di turno, il Tricesimo, che sogna lo stesso traguardo dei goriziani: la salvezza.

Il campo principale di giornata però sarà inevitabilmente appunto quello di Chions. Da dove, chissà, potrebbe uscire il nome della vera antagonista del Tamai per il titolo. I padroni di casa pordenonesi vi arrivano in un momento delicato, reduci dalla sconfitta per 3-2 subita in rimonta a Fagagna, ma più in generale apparsi piuttosto fragili rispetto al passato. In tal senso basterebbe dire dei cinque gol subiti in due partite quest’anno, dopo che in tutto il girone d’andata erano stati appena 15, sin lì per la miglior difesa del lotto. Qualcosina si può essere inceppato, forse il lavoro svolto in inverno per arrivare fino in fondo al campionato ha appesantito un po’ le gambe del gruppo, ma sarebbe folle sottovalutare la forza di una squadra che vanta pur sempre il miglior attacco (49 gol), e il capocannoniere in Emanuel Valenta, oltre che una rosa di qualità sopraffina. La Pro Gorizia, dal canto suo, risponde con l’entusiasmo, l’organizzazione, la convinzione e la voglia che l’hanno accompagnata praticamente per tutta la stagione. Anche nei momenti complicati, come quelli delle sconfitte dicembrine, o del ko all’esordio nel 2023. I ragazzi di Fabio Franti non mollano mai e sono capaci di esaltarsi proprio negli scontri diretti con le big alla loro altezza. All’andata, al “Bearzot”, finì 1-1, ma questa volta il pareggio rischierebbe di non servire a nessuna delle due, e c’è da attendersi dunque spettacolo alla ricerca dei tre punti. In casa Pro, ancora assenti i soliti infortunati, Antonino Catania compreso, potrebbe rivedersi in panchina Daniel Bradaschia.

A Sant’Andrea i punti in palio sono altrettanto pesanti. La corsa non è per la vetta ma per la quota salvezza da raggiungere quanto prima, e la Juventina reduce dal ko di Tamai ma anche da un inizio positivo dell’esperienza di Sante Bernardo sulla panchina biancorossa cerca lo slancio ospitando il Tricesimo. Vincere servirebbe a staccare in modo forse decisivo (sarebbero a quel punto undici i punti di margine) una avversaria diretta, che al momento naviga al terzultimo posto della classifica. I friulani hanno perso per 2-1, di misura, entrambe le partite giocate in questo girone di ritorno, ma la Juventina ricorda ancora molto bene quando all’andata i ragazzi allora allenati da Stefano Chiarandini (poi sostituito in corsa da Mauro Lizzi) la sconfissero per 2-0. Poi, in trasferta, il Tricesimo ha giocato uno scherzetto anche ai cugini della Pro Gorizia, fermati al “Bearzot” sull’1-1. Insomma, malgrado i numeri parlino, per il Tricesimo, del terzo peggior attacco e della terza peggior difesa dell’Eccellenza regionale, servirà una Juventina in palla per tenere in via del Carso i tre punti. Che avrebbero un peso specifico fondamentale per la classifica, ma anche per il morale, all’inizio di un ciclo di partite che metterà di fronte ai goriziani diverse delle contendenti nella lotta salvezza. Nelle prossime settimane Sante Bernardo conta di poter disporre della rosa al completo, ma intanto dovrà ancora rinunciare con ogni probabilità a capitan Andrea Racca dietro e a Kevin Kerpan in mezzo al campo, con il difensore Christian Zanon che è ormai quasi pronto, ma non può essere al meglio.