di Francesco Tonizzo

La Azzanese ha archiviato il big match contro l'Unione SMT nel migliore dei modi. Sul campo, i ragazzi del mister Michele Buset hanno vinto per 3-0, confermandosi come squadra capolista nel girone A di Prima Categoria. Nel contempo, i biancoblu hanno anche dato un segnale forte alle avversarie in chiave promozione, tra le quali l'Unione SMT appare in ogni caso una delle più agguerrite.
Il presidente azzanese Francesco Miot, dopo una vita da calciatore e da dirigente, sa bene che è giusto godersi il momento, senza però eccedere negli entusiasmi.

"Il momento è buono - conferma il numero uno della società che gioca le sue partite casalinghe al "Vinicio Facca" -. All'inizio della stagione non ci eravamo preposti obiettivi particolari, anche perché non mi piace partire con obiettivi. Deve essere la squadra stessa ad accorgersi e rendersi conto di cosa possa fare. Il momento dice che dobbiamo provarci: dal dirlo al farlo, il discorso cambia".

I risultati, però, dicono che la capolista Azzanese ha già cinque vittorie e la miglior difesa del torneo: sono dati di fatto che denotano il valore della squadra.
"Sono d'accordo, ma dobbiamo tenere bassi gli entusiasmi. Proseguiamo ad allenarci a testa bassa, impegnandoci e dandoci dentro. Il campionato è lungo e quando si pensa di essere un tipo di squadra e poi, magari per sfortuna, capita qualche sconfitta o un infortunio importante, alzare di nuovo la testa diventa duro".

Più difficile fare il calciatore o il dirigente?
"Più facile fare il giocatore, che può pensare a se stesso. Le eccezioni possono essere il capitano o i calciatori più anziani, che cominciano già a pensare ai più giovani e alla squadra. Per tutti i giocatori, il calcio diventa uno sfogo e, magari, chi ha problemi al lavoro, nell'ora e mezza di allenamento e di partita non ci pensa e si liberta delle tensioni. Essere dirigente, allenatore, direttore sportivo, presidente, è tutto più difficile, perché serve farsi carico di tutti i problemi degli altri".

L'Azzanese a 360° che sodalizio è?
"Da cinque anni a questa parte abbiamo una collaborazione con il Corva per allievi e juniores: quando siamo partiti, c'era la regola che per giocare in Promozione occorreva avere una formazione under. Adesso stiamo lavorando anche per altre collaborazioni, ci stiamo avvicinando al Condor di Azzano Decimo, società con la quale c'erano stati problemi in passato: sembra che il futuro possa essere roseo e applaudiamo un riavvicinamento importante".

Prossimo turno con la Reanese. La Azzanese parte da favorita?
"Partita difficilissima. Veniamo da un buon risultato contro una squadra forte come l'Unione SMT, team che arriverà tra quelle davanti alla fine. Affrontare ora un'avversaria sulla carta più facile rappresenta un grosso rischio di fare figuracce, perché alla fine la differenza la fa l'impegno. E, quando si gioca contro la prima in classifica, ogni squadra ci mette l'anima. Se, in questo prossimo periodo, riusciamo a mettere insieme tante buone prestazioni contro avversarie sulla carta abbordabili, daremo un bel segnale di maturità. Se già domenica sbagliamo, finiamo con il buttare via il bel risultato ottenuto nel turno precedente. Non vi dico cosa, però ho scommesso con i ragazzi: vedremo come andrà a finire".