di Marco Bisiach

E’ stata una partita strana, equilibrata, interessante quella che ha consegnato alla Trieste Victory Academy il pass per la finale play off del girone C di Prima categoria, che i triestini giocheranno domenica a Straccis in casa dell’Azzurra seconda forza del torneo. Magari non una partita bellissima, quella di San Lorenzo Isontino finita 2-0 per gli ospiti, ma di certo capace di fornire spunti interessanti. Sia da parte Isontina che da parte dei giuliani. Andiamo a rileggerli.

IL CLIMA E LA CONDIZIONE. Come un po’ in tutto il resto della regione, faceva un gran caldo a San Lorenzo. Il primo, vero caldo di una primavera sin qui mai sbocciata. Ma le temperature sono state piuttosto quasi estive, e questo ha certamente inciso sul rendimento dei 22 in campo. Ad accusare il colpo, e non necessariamente solo per il risultato, è stata maggiormente l’Isontina, che alla distanza è calata in modo abbastanza sensibile. Il primo tempo si è giocato su ritmi piuttosto bassi, ma con un’Isontina più incisiva e pericolosa. Viceversa nella ripresa la Trieste Victory Academy è uscita alla distanza, mettendo pressione ai giallorossoneri di Damir Likar e inducendoli agli errori costati poi i due gol da palla inattiva.

LE PALLE INATTIVE. Ecco, a proposito di situazioni da gioco fermo, gli ospiti giuliani le hanno sapute sfruttare decisamente meglio. Anche l’Isontina ha avuto a disposizione alcuni calci piazzati, affidati per lo più al piede di Matic Ferjancic, ma non è riuscita a rendersi davvero pericolosa. Dall’altra parte invece il mancino affilato di Marouane Tawgui ha rifornito a ripetizione il centro dell’area, e in due occasioni, sempre da calcio d’angolo, sono arrivati i gol. Più casuale, nelle circostanze, il primo di Daniele Vouk, esito di una mischia. Letale il raddoppio di Andrea Vascotto, lasciato troppo libero di colpire di testa. Ma la squadra di Michele Braini, si sa, per tutta la stagione è stata molto efficace da palla inattiva, tallone d’Achille invece per gli isontini che restano pur sempre la miglior difesa del torneo.

GLI INSERIMENTI DA CENTROCAMPO. Nel primo tempo soprattutto l’Isontina avrebbe potuto vincerla grazie agli inserimenti dei centrocampisti, propiziati dal gran movimento offerto dagli attaccanti. Il più mobile, per caratteristiche, è stato Andrea Cocolet, che non a caso ha spesso innescato con i suoi tagli e gli scarichi arretrati le azioni dei compagni. Su tutti Stefano Stabile, sul cui piede sono capitate molte delle occasioni giallorossonere, comprese quella enorme nel finale di tempo, quando Francesco Aiello con l’aiuto di palo e traversa ha rispedito fuori dalla porta il destro a botta sicura del centrocampista.

IL GOL (QUASI) OLIMPICO. A sbloccare la partita per la Trieste Victory Academy, che aveva l’obbligo di vincere per passare il turno essendosi piazzata peggio nella stagione regolare, è stato come detto il gol di rapina in mischia di capitan Daniele Vouk. Al posto giusto nel momento giusto. Ma pochi istanti prima per una questione di centimetri i giuliani non hanno potuto festeggiare quello che i sudamericani definiscono gol “olimpico”, ovvero una rete arrivata direttamente dalla bandierina. Marouane Tawgui ha battuto con moltissimo effetto un corner che si è stampato sulla faccia interna del secondo palo, sorprendendo Davide Antoni e poi rimbalzando nel cuore dell’area. Di qui la mischia da girone dantesco e la zampata vincente di Vouk

GLI APPUNTI. Sugli spalti, sotto il sole a picco, in mezzo a tanti tifosi c’era anche lo sguardo decisamente interessato e attento di Cristian Terpin, allenatore dell’Azzurra che sarà la prossima avversaria della Trieste Victory Academy. Di certo avrà preso appunti, in vista dell’esame finale, quello di domenica allo stadio “Bonansea”.