di Marco Bisiach

In questo scorcio di primavera non ancora decollata i tifosi isontini stanno avendo buoni motivi per coltivare almeno due sogni. Quello di vedere magari il prossimo anno un’altra loro rappresentante nel campionato di Eccellenza, la Juventina che è sempre più vicina al traguardo della promozione, ma pure quello di ritrovare nella massima serie regionale anche il Ronchi, impegnato nel play out del girone B contro la Pro Cervignano Muscoli, ma dopo la gara d’andata favorito per brindare alla salvezza.

A Cervignano del Friuli domenica è finita infatti con il successo amaranto per 2-1, al termine di una partita dai due volti che ha comunque confermato le sensazioni della vigilia: tutto poteva succedere prima, tutto può ancora accadere adesso. Nel primo tempo i gialloblù di Patrick Bertino hanno giocato meglio e imposto la loro grande aggressività, non lasciando al Ronchi il tempo di ragionare e di giocare con una pressione costante che è stata premiata dal gol segnato su rigore da Pietro Tuan non lontano dal riposo. Un colpo che, in altre circostanze, avrebbe portato probabilmente al ko il Ronchi, in passato non necessariamente così robusto psicologicamente e soprattutto troppo poco incisivo in attacco per ribaltare la situazione. Quella di oggi però è una squadra diversa, cresciuta in modo esponenziale tra le mani di Stefano Gregoratti, e anche la ripresa di Cervignano lo ha raccontato. Così, senza perdere la testa, il Ronchi ha preso campo e coraggio, approfittato del calo fisico dei padroni di casa e portato il match dalla sua parte: prima Ciro Autiero, sempre più a suo agio anche nei panni del bomber, e poi Rok Buzinel, uomo gol che a lungo è mancato agli isontini a causa di problemi fisici, hanno bucato la porta avversaria, regalando al Ronchi il successo e un vantaggio non di poco conto nella sfida di ritorno, da giocare in casa.

Il regolamento non concede un peso doppio ai gol in trasferta, ma il Ronchi, che si è piazzato meglio della Pro Cervignano Muscoli nella classifica di fine stagione, potrà contare su qualcosa in più di due risultati su tre, per far festa il primo di maggio. Autiero e compagni si salverebbero infatti in caso di nuova vittoria (e questo è ovvio) o di pareggio, ma anche se dovessero perdere con un solo gol di scarto sia al 90’ che dopo i due tempi supplementari che seguirebbero. Attenzione però: mister Stefano Gregoratti non bluffa quando dice di aspettarsi al ritorno “una gara estremamente complicata”. E questo non solo per le qualità dei ragazzi di Patrick Bertino, ma anche perché il Ronchi non è squadra abituata o capace di far calcoli e giocare per gestire, con il freno a mano tirato, e di contro la Pro Cervignano Muscoli che non ha davvero più nulla da perdere in una gara secca potrebbe giocare persino più libera nella testa, tentando il tutto per tutto e non lasciandosi condizionare da tatticismi. Quel che è già certo è che l’ultima sarà una partita davvero senza appello, da dentro o fuori, senza uomini importanti (il Ronchi dovrà fare a meno dell’espulso Riccardo Furlan e rischia di aver perso per infortunio Andrea Stradi e Matteo Rocco, la Pro Cervignano Muscoli sicuramente non avrà Christian Paneck, anche lui espulso nel nervoso finale dell’andata) e con le gambe pesanti come macigni. Per la stanchezza della stagione al tramonto, certo, ma anche per paura, speranza e trepidazione: le emozioni in ballo quando ci sono di mezzo retrocessione e salvezza.