di Francesco Vitturi

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Nell’acceso match di domenica tra Virtus Corno – San Luigi, finito in trionfo per gli ospiti con punteggio di 1 a 2, non sono mancati i momenti da cui trarre possibili errori arbitrali da analizzare. Ma andiamo a vedere più nel dettaglio cos’è successo, con l’ausilio delle clip di Massimiliano Falleti.

Il retropassaggio

Occasione particolare è quella che accade durante una chiusura difensiva della Virtus Corno, difatti un pallone a mezza altezza e pericoloso si avvicina all’area, quindi Menazzi sceglie di appoggiare di prima un pallone complicato verso Chiavon, che però, nonostante abbia ricevuto il passaggio con il piede da parte del compagno, lo raccoglie con le mani in area. Ci pare molto strano che non sia stata punita questa scelta del portiere, la visuale di Garraoui non è particolarmente ostruita. Si tratta di un errore abbastanza limpido poiché il tocco di Menazzi non pare assolutamente come fortuito e quindi manca un calcio di punizione indiretto a favore del San Luigi che giustamente protesta nei confronti del direttore di gara.

Il momento del retropassaggio

Il possibile fuorigioco di Codan

In questo caso è necessario affermare sin dall’inizio che non siamo in possesso di immagini con l’angolatura ed inquadratura corretta per poter affermare con certezza che si tratti o no di fuorigioco, ci baseremo su prove circostanziali.

Innanzitutto vediamo che l’assistente dell’arbitro è ben posizionato per verificare la presenza del fuorigioco, in linea con la difesa, purtroppo per quanto riguarda il momento preciso in cui viene toccata la palla, non vediamo nell’inquadratura Menazzi che, guardando con attenzione attraverso le proporzioni degli altri giocatori, ci pare tenere in gioco Codan anche dopo il momento del tocco e non pare difficile che lo stesse tenendo in gioco, anche più ampiamente, prima dell’innalzamento del pallone. Rimane cruciale la scelta dell’assistente che era ben posizionato ed aveva una visione nettamente migliore della nostra.

Il fuorigioco chiesto dalla Virtus

Duro fallo subito da Tuccia

Prima che il giocatore di Sandrin venisse espulso ha subito un duro colpo che ha previsto l’assegnazione del fallo ma non quella del cartellino ai danni di Rossi. L’azione nasce da una ripresa del gioco da parte del portiere De Mattia che serve Tuccia con le mani, lo stesso parte allungandosi la palla, abbastanza da far sperare al giocatore di Peressoni di poterci arrivare prima del biancoverde.

Oltre a commettere un errore nel giudizio, ne commette uno più pericoloso nell’entrata, entrando con il piede a martello ed i tacchetti scoperti, sfiora la gamba sinistra del terzino ma malauguratamente lo colpisce sulla gamba destra. Ora non assegnarli neanche un cartellino giallo ci pare errato, siccome il caso si potrebbe addirittura configurare nella sezione “Grave fallo di gioco” ovvero “[…] Qualsiasi calciatore che, in un contrasto per il possesso del pallone, colpisca un avversario da davanti, di lato o da dietro, utilizzando una o entrambe le gambe, con vigoria sproporzionata o che metta in pericolo l’incolumità di un avversario, si rende colpevole di un grave fallo di gioco.” che prevede la pena più severa: un rosso diretto. Quindi non essere stati puniti nemmeno col giallo ci pare veramente sbagliato.

Intervento duro su Tuccia