di MASSIMO DI CENTA

In una famiglia dove il calcio è un vero e proprio marchio di fabbrica, lui non poteva essere da meno. Lui è Simone Lizzi, classe 2003, giocatore dell’Union Martignacco, figlio di Lucio, ex giocatore e capitano del Pro Fagagna, nipote di Mauro, uno degli allenatori storici del calcio friulano, e fratello di Manuel, portiere del Forum Julii. Il pallone, insomma, fa parte della tradizione di famiglia e Simone ne è un degno rappresentante, con una carriera breve ma che lascia già intravedere prospettive interessanti. Inizia già da piccolo a giocare nel Moruzzo, dove resta fino al compimento del decimo anno, prima di trasferirsi all’Union Martignacco, dove trova spazi importanti, tanto che il Torviscosa decide di provarlo. L’avventura in Eccellenza però non dura molto e così fa ritorno all’Union. La cosa però non deve assolutamente essere letta come una bocciatura, semplicemente, forse, non era ancora pronto ad affrontare il difficile campionato d’Eccellenza e qualche battaglia in Promozione sicuramente tornerà utile per un futuro che dovrebbe essere davvero molto prossimo. Fabio Pittilino, che lo ha allenato a Torviscosa, dice di lui che è un ragazzo d’oro, con qualche comprensibile lacuna sul piano tecnico, ma ne sottolinea doti importanti, come il colpo di testa, per tempismo ed elevazione, il tiro dalla distanza e la capacità di inserirsi da dietro. Una mezzala di buon fisico, insomma, che ha solo bisogno di farsi un po' più di personalità. Spesso non entra subito in partita e deve dimostrarsi più continuo nell’arco dei 90’. Aspetti assolutamente suscettibili di miglioramenti. A Simone le parole di Pittilino faranno sicuramente piacere, vista la stima ed il ricordo che dell’allenatore, considerato una persona importante nella sua evoluzione calcistica, così come Chiara Orlando, che lo ha allenato nelle giovanili, credendo molto nelle capacità del ragazzo.

Al momento è concentratissimo sull’Union Martignacco, la sua squadra, che dopo un inizio difficile è ora vicinissima alla salvezza, dopo aver disputato un grande girone di ritorno, partendo come ripescata dall’anno prima e questo spiega in parte le difficoltà iniziali.

Papà Lucio e mamma Ketty sono sempre presenti alle sue partite, ricordandogli però l’importanza delle faccende oltre il calcio: gli fanno capire insomma che il famoso pezzo di carta è sempre meglio averlo nella vita. E lui quel pezzo di carta lo prenderà questa estate quando sosterrà gli esami di maturità allo “Zanon”, istituto tecnico commerciale. Poi, dovrà prendere la decisione se continuare gli studi all’Università, presso la facoltà di Economia e commercio oppure cercarsi un lavoro. Il calcio è un aspetto importante nella sua vita e lo vive come puro divertimento, anche se ha sempre cercato di dare tutto sé stesso per migliorarsi. Non ha il sogno vero e proprio di diventare calciatore, ma naturalmente si dice pronto a sfruttare qualsiasi possibilità si dovesse presentare.