Ci sono due persone molto importanti nella vicenda calcistica di Max Fadini, giocatore del Tricesimo: Gianluca Baggio e Denis Balzano.  Max (20 anni il prossimo maggio) ha iniziato a giocare nell’Ancona per poi passare al Donatello e all’Udinese Academy, prima di arrivare al Deportivo Junior. E proprio mentre giocava col Depo, andò a vederlo Denis Balzano (attaccante del Tricesimo) che rimase colpito dal suo modo di giocare, tanto da proporlo alla società biancazzurra. Il Tricesimo, quindi, si fece avanti e Gianluca Baggio (presidente del Depo) lo spronò a provare l’avventura in Eccellenza, a costo di rinunciare ad un elemento importante pur di dare al ragazzo la possibilità di misurarsi in un campionato tanto difficile. Per questo Max non perde occasione di ringraziare Baggio, per la sensibilità dimostrata nei suoi confronti.

Per quanto riguarda Balzano, evidentemente, ci aveva visto giusto, tant’è vero che il ragazzo, una volta approdato al Tricesimo, fu subito messo a disposizione della prima squadra.

Max è un attaccante esterno, ma all’occorrenza se la cava anche da trequartista, anche se lui preferisce giocare sulla fascia, dove può far valere una velocità di base sopra la media e la sua abilità di saltare l’avversario nell’uno contro uno. Ha un piede sinistro notevole (che sfrutta per le conclusioni dalla distanza) ma non trascura l’uso del destro. Carattere determinato, in campo non si risparmia, mentre deve maturare dal punto di vista caratteriale: nei momenti di difficoltà, infatti, si abbatte, ma questo aspetto non potrà che migliorare con l’esperienza. Giocare in Eccellenza non è semplice: per sua stessa ammissione confessa che trovare la porta in questa categoria è dura e allora si impegna a giocare più per la squadra, mettendosi al servizio di compagni più esperti. Proprio per questa tendenza a rendersi utile per il collettivo ammira molto Antoine Griezmann, buon finalizzatore ma abile ad assecondare la manovra coi suoi movimenti.

Ragazzo umile e generoso, Max non ha mai avuto problemi coi vari allenatori incontrati nel suo percorso, ma spende parole particolari per alcuni di loro: Paolo Peressotti (che lo ha allenato al Depo): di lui dice che ha cambiato il modo di vedere il calcio. Peressotti puntava molto sul possesso palla e per questo insisteva sul perfezionamento della tecnica individuale, spesso sacrificata all’aspetto tattico in un calcio troppo spesso omologato e fatto di schemi che lasciano poco spazio all’iniziativa individuale. Di Massimo Zucco (che lo ha fatto esordire in prima squadra a Tricesimo) ricorda invece l’insistenza sulla concentrazione e sul farsi trovare sempre pronti. Zucco era molto attento al comportamento durante gli allenamenti, durante i quali valutava lo stato di forma, in modo da creare competitività all’interno della squadra per poter poi schierare i più in forma la domenica.

Buono il rapporto anche con l’attuale tecnico del Tricesimo, Stefano Chiarandini, uno molto esigente e sempre pronto a capire il momento dei suoi giocatori.

La passione per il calcio, come spesso succede, è nata in famiglia: papà Giorgio ha giocato per tanti anni a calcio (anche lui tanto Deportivo), mentre mamma Stefania non si perde una partita del figlio e sugli spalti, a volte, è fin troppo scatenata, tanto che Max ogni tanto glielo fa notare. Anche la sorella Desiré è in qualche modo interessata al calcio: è infatti la segretaria del Deportivo Junior ma non trascura le vicende del fratello e lo prende in giro quando non gioca bene. L’unico che ha in qualche modo tradito la tradizione di famiglia è il fratello Kevin, che ha scelto la palla ovale e gioca a rugby.