di MASSIMO DI CENTA

C’è soltanto il Forum Julii nella carriera di Mattia Calderini, 18 anni il prossimo maggio: ha iniziato dai Primi calci e dopo tutta la trafila eccolo in prima squadra. Il ragazzo vive la cosa con un pizzico d’orgoglio e molto senso di appartenenza. Per lui vestire la maglia della squadra del suo paese è un qualcosa che riesce a dargli stimoli incredibili. Al “Gagliano” è di casa, insomma. Ce lo accompagnava papà Ivano grande appassionato di calcio e in pratica suo primo allenatore. Eh sì, perché Mattia ci racconta di ore passate nel giardino di casa dove padre e figlio si ritrovavano praticamente ogni giorno. E forse proprio gli insegnamenti di Ivano sono serviti a fare di Mattia un giovane di buonissima prospettiva. Adesso il papà lo segue sempre, in casa ed in trasferta, assieme a mamma Sandra. Ma c’è un’altra persona che ha contribuito alla formazione calcistica di Mattia: è Federico Bramuz, l’allenatore che più di ogni altro, secondo lui, ha saputo capirne le potenzialità. Adesso, nonostante sia ancora minorenne, quelle potenzialità ci sembrano ben definite: Mattia è una mezzala di stampo classico, con la facilità di calcio pulito, il dinamismo, una tecnica apprezzabile e il coraggio che serve per giocare a metà campo, dove bisogna essere svelti di gamba e di pensiero, il tutto accompagnato da una buona personalità, sorprendente per uno della sua età. La parte sulla quale deve ancora insistere è sicuramente quella che riguarda la fisicità: aumentare la massa muscolare, insomma, diventerà il prossimo obiettivo, sul quale sta iniziando a lavorare.

Due sono i modelli ai quali si ispira: Iniesta (nel quale si rivede un po' per caratteristiche fisiche e per il modo di interpretare il ruolo) e Barella, in onore della fede interista, ma anche per la modernità con la quale sa disimpegnarsi nella zona di competenza.

Il suo presente, adesso, si chiama Forum Julii: c’è una promozione da provare a conquistare ed anche se nell’ultimo periodo la squadra ha un pochino rallentato, le speranze di giocarsela fino in fondo sono intatte. Un rallentamento che ci sta, dice il ragazzo, come può succedere nell’arco di una stagione: la squadra stenta in zona gol, ma intanto è riuscita a mantenere una compattezza che le ha comunque permesso di restare nelle zone alte della classifica, in vista del rush finale e caso mai dei play off.

Attualmente è impegnato negli studi presso un istituto alberghiero di Cividale e al futuro ci pensa ma non ha ancora deciso. O meglio, se dipendesse da lui farebbe il calciatore di professione, ma sa benissimo che la strada è dura ed allora potrebbe aprire un bar tutto suo. Bar o Barcellona, insomma, non si scappa!

Nel frattempo, tra un allenamento e una partita si diverte con la play station, con la quale se la cava decisamente bene, tanto da aver partecipato anche ad alcuni tornei. E poi c’è Alice, la sua morosa: stanno insieme da dieci mesi e le presenze della ragazza al “Gagliano” stanno diventando una piacevole consuetudine.