di MASSIMO DI CENTA

Da questa settimana, in questa rubrica, andremo a conoscere più da vicino i fuoriquota impegnati nei vari campionati. Sono proprio loro, i più giovani, con il proprio rendimento, che possono cambiare gli equilibri di una squadra e quindi ci sembra giusto segnalare all’attenzione quelli di maggiore prospettiva. Il primo nome è quello di Lorenzo De Giudici del Tolmezzo. Lorenzo, che compirà 20 il prossimo giugno, inizia la propria carriera nella fila del Real Imponzo e Cadunea, una delle società del Campionato Carnico sempre molto attenta allo sviluppo del settore giovanile. Si può definirlo un figlio d’arte, visto che Luca, il papà, di quella squadra è stato per tanti anni il portiere ed ha contribuito in maniera determinante alla conquista dei cinque titoli e delle sette Coppe Carnia finite nella bacheca della società. Inizia con i Pulcini, per passare poi agli Esordienti, prima dell’approdo al Tolmezzo. Gioca centrocampista e sarà Gianluca Mascia (attuale tecnico della Gemonese) ad impostarlo da difensore centrale. Nello scorso campionato viene aggregato, durante la preparazione, al gruppo della prima squadra, dove vine anche convocato per qualche partita. Quando sembrava pronto all’esordio, un intervento di appendicite e lo stop imposto dal Covid, rimandano il debutto, che avviene all’inizio di questa stagione nella prima partita di Coppa contro il Venzone. Da un paio di domeniche, poi, l’allenatore Serini lo schiera da titolare a fianco di Persello. Dopo la vittoriosa partita di domenica contro il Prata Falchi, lo stesso Persello (che non è propriamente l’ultimo arrivato, viste le tante stagioni in Eccellenza) ha avuto parole di elogio per il giovane e questa specie di investitura sul campo è un bel biglietto da visita. Lorenzo può vantare una notevole fisicità ed una personalità non comune, in relazione all’età e a quel ruolo di centrale difensivo molto delicato nello scacchiere tattico di una squadra. Il passato da centrocampista gli ha lasciato un buon retaggio nella facilità di calcio, utile per i lanci lunghi e i cambi di gioco. Chiaramente dovrà migliorare in alcuni fondamentali: il gioco aereo, nonostante l’altezza, è ancora rivedibile e anche l’uso del piede destro andrà raffinato per consentirgli una maggiore fluidità nelle fasi di disimpegno. Ragazzo serio e non molto espansivo, si è diplomato lo scorso anno ed ora frequenta il corso di ingegneria civile presso l’Università di Udine. Papà Luca lo segue sempre e naturalmente, da grande portiere, saprà insegnargli i movimenti giusti, mentre la mamma, Elena, carattere emotivo preferisce andare al campo solo a fine partita, per non soffrire troppo in tribuna.