di MASSIMO DI CENTA

E’ Lorenzo Busetto (classe2003), della Sacilese, il terzo giovane, della nostra rubrica, che andremo a conoscere più da vicino. Lorenzo inizia a giocare proprio nella Sacilese, nella quale milita per diverse stagioni, facendo tutta la trafila delle giovanili. Le vicende societarie del sodalizio biancorosso (la mancata iscrizione al campionato di Eccellenza con relativa ripartenza dalla Terza categoria nel 2016) lo portano in prestito al Cavolano, dove diventa una dei punti di forza delle formazioni giovanili. C’è un anno in cui Lorenzo vede poco il campo: l’allenatore della squadra dove milita, Alberto Speranza, lo fa giocare poco, eppure lui lo considera molto importante nel suo processo di maturazione calcistica. Le esclusioni dalla formazione iniziale lo motivano molto, dandogli stimoli nuovi per migliorare, soprattutto nell’uso di entrambi i piedi, aspetto sul quale Speranza insisteva molto. Il fatto che Lorenzo ricordi quel periodo come momento importante della sua evoluzione è un atto di umiltà e grande consapevolezza. Sempre a Cavolano vine allenato da Mauro Poletto, col quale ritrova un posto fisso in squadra: Poletto ripone subito grande fiducia in lui che lo ripaga con prestazioni di buon livello. La vera e propria consacrazione avviene a Sacile, con Flavo Zanese, che quando Lorenzo è in forza alla formazione Allievi lo aggrega in pianta stabile agli juniores e da lì alla prima squadra il passo è breve. Assieme al compagno Da Fre è il più giovane dei fuori quota a disposizione di Mauro Lizzi, che punta molto su di lui tanto da schierarlo spesso titolare. Cresciuto in una famiglia dove il calcio era di casa (lo zio ed il fratello Mauro hanno giocato in diverse squadre della zona d’origine), Lorenzo, che ha sempre agito sull’out, sa disimpegnarsi sia da esterno basso che qualche metro più avanti, anche se lui preferisce giocare sulla linea dei difensori. Una buona propulsione nella fase di spinta e l’utilizzo di entrambi i piedi (il lavoro di Speranza è servito, quindi ...) gli consentono spesso di avviare l’azione di disimpegno. Chiaramente, quello che gli difetta ancora (vista anche la giovane età) è la maturità di capire alcune situazioni di gioco e la capacità di restare concentrato per tutto l’arco della partita. Ogni tanto, infatti, si distrae, ma anche questo aspetto è suscettibile di perfezionamento mettendo partite nelle gambe. Non ha un idolo in particolare, anche se ammira molto Marcelo del Real Madrid, un riferimento per il modo di interpretare il ruolo. Come riccioli … ci siamo, il resto, magari, verrà!