di MASSIMO DI CENTA

Nell’Unione Basso Friuli, capolista in coabitazione nel girone A di Promozione, uno degli elementi che si sta mettendo particolarmente in evidenza è Federico Paccagnin, classe 2002 ma già in possesso di una discreta personalità. Il suo regno è la fascia, indipendentemente dal fatto che sia quella destra o quella sinistra: quest’anno sta giocando a destra per esigenze tattiche anche se lui preferirebbe la sinistra. La cosa che colpisce di più è la sua facilità di corsa e il fatto di saper accelerare senza scomporsi. La tecnica è decisamente buona e gli permette di sfornare giocate importanti. A 19 anni, naturalmente, ha alcune cose da migliorare: il piede sinistro, per esempio, che non è così sensibile come il destro, anche se paradossalmente proprio di sinistro ha realizzato diversi gol nella sua carriera. Di tutto rispetto, invece, la struttura fisica con i suoi 78 chili ben distribuiti in 184 centimetri di altezza. Una carriera iniziata nel Bibbione, prima di passare al Latisana da dove poi è partito per l’esperienza con i Giovanissimi Sperimentali del Cjarlins Muzane. Infine il ritorno a Latisana, con Allievi e Juniores, squadre con le quali ha giocato poco visto il suo utilizzo in prima squadra. Il suo esordio con i grandi, nell’ottobre 2020, lo ha visto subito protagonista, con un gol realizzato alla Sanvietese. Il suo attuale allenatore, Simone Vespero, è molto soddisfatto del rendimento del ragazzo e su di lui sta lavorando per migliorarne alcuni dettagli, soprattutto dal punto di vista tattico e della gestione. Federico, infatti, è molto generoso ed ogni tanto spreca energie che andrebbero invece dosate.

La passione per il calcio gliel’ha trasmessa papà Luca, con un passato da calciatore interrotto quasi subito per motivi familiari: dai tempi dei Pulcini non si perde una partita del figlio. Anche mamma Luisa segue le vicende del figlio, magari con meno partecipazione rispetto al marito ma stando sempre attenta a cosa combina la domenica.

A proposito del padre, Federico lavora con lui nella ditta di piastrellista e per ora gli va bene così, anche se in futuro preferirebbe i campi verdi piuttosto che i pavimenti: molto onestamente ammette che non gli dispiacerebbe che il calcio diventasse la sua professione, anche se sottolinea il fatto che giocare deve restare un divertimento. Non per niente, infatti, ammira Ronaldinho, che aldilà delle doti tecniche, in campo esprimeva soprattutto la gioia di giocare.

La sua speranza insomma è quella di salire di categoria per gradi, iniziando magari proprio con la sua squadra, quell’Unione Basso Friuli che ha tutte le carte in regola per provarci. A proposito del clima che si respira all’interno della squadra, Federico è molto soddisfatto:«Siamo veramente un bel gruppo, ci aiutiamo e ci rispettiamo, perché sappiamo benissimo che lo spogliatoio è importante per raggiungere i risultati. E poi vogliamo regalare una soddisfazione al nostro presidente che ci mette impegno e passione e non ci fa mancare davvero niente».