È maggiorenne dallo scorso agosto, eppure Federico Bortolussi ha già fatto tanti sacrifici per il calcio e ancora continua a farne, visto che vive dalle parti di San Vito al Tagliamento ma gioca nel Codroipo. Ma andiamo per ordine, perché il viaggio che si sobbarca adesso è una passeggiata di fronte a quelli che ha dovuto fare: dopo i sei anni alla Sanvitese, infatti, arriva l’esperienza con la Liventina prima del ritorno al Codroipo. Qui viene convocato con la Rappresentativa Allievi che partecipa al Torneo delle Regioni del 2017, dove viene notato dal Mestre e naturalmente i chilometri da percorrere aumentano. Lui se li fa in treno ed è costretto a conciliare il pallone con gli studi, così come gli succederà quando nelle fila del Cjarlins partecipa al campionato Allievi Regionali. Infine, come detto, il ritorno definitivo a Codroipo.

Quello con i chilometri resta però un conto aperto, visto che anche in campo non si tira mai indietro quando c’è da correre sulla fascia: il ruolo di esterno nel calcio moderno richiede un impegno dinamico non indifferente. A destra o a sinistra per lui non fa differenza, assecondando una duttilità che gli viene facile per il fatto che sa usare entrambi i piedi con la stessa efficacia. Questa versatilità è uno dei suoi pregi maggiori, abbinato alla grande generosità e ad una carica agonistica che di certo non gli fa difetto, soprattutto quando deve servire un assist per un un compagno, cosa che preferisce rispetto alla conclusione in porta. Dove può sviluppare margini di miglioramenti importanti invece è la partecipazione alla fase offensiva, accompagnare con più frequenza la manovra, anche perché la tecnica non gli manca, anzi si può dire che sia ampiamente sopra la media.

In prospettiva potrebbe anche giocare a centrocampo, quando magari l’esperienza accumulata potrà servirgli per praticare una zona del campo finora non proprio abituale.

Carattere sempre disponibile, Federico non ha mai avuto grossi problemi con tutti i tecnici che lo hanno allenato e che secondo lui hanno contribuito in maniera decisiva alla sua formazione. Una parola di più, però, la spende per Marco Mariotti, conosciuto durante l’esperienza alla Liventina. Dal rapporto con Mariotti dice di aver avuto molto, sia sotto il profilo tecnico sia dal punto di vista umano.

Come si po' intuire sbirciando sulla sua pagina Facebook Federico è un grande tifoso dell’Inter: ha postato una foto di quando giocava col Mestre, impegnato in un match contro la formazione nerazzurra: “Era un Mestre – Inter” scrive e accanto al commento una fiamma ed un cuore ...

Se gli domandate chi è il suo idolo, vi risponderà: il capitano, Javier Zanetti. E forse “Pupi” oltre che ad essere il suo idolo, potrebbe anche diventare un riferimento per la sua carriera, con un’evoluzione del ruolo che ha portato il capitano del triplete da terzino vecchio stampo ad esterno moderno senza trascurare la possibilità di trovare spazio anche in zona centrale.

Quella per il calcio è una passione comune in casa Bortolussi, con papà Maurizio ex calciatore, come il fratello Simone (che giocava con la Spal Cordovado, prima di mollare per motivi di lavoro) e mamma Doloris spettatrice di questa passione che in famiglia ha evidentemente qualcosa di genetico.

Lo stop imposto al calcio dilettantistico regionale avrà contribuito a farlo concentrare un po' di più sugli studi (frequenta il liceo scientifico di scienze applicate) ma di sicuro gli ha tolto molto, visto che vive il pallone in maniera totale e per lui andare al campo è un insieme di passione, sfogo, competizione e condivisione.