di PaCo

Marco Cavallo, ormai alle porte dei 59 anni, gioca a pallone da quando ne aveva 11. Della sua giovinezza
calcistica ricorda ancora le partitelle nelle piazzette dove 4 sassi e una maglietta delimitavano i pali delle
porte e la partita finiva quando chi portava il pallone doveva andarsene a casa. Racconta di non essere mai stato un fenomeno, ma di essersi comunque divertito in squadrette di seconda categoria, per poi passare, in età matura, sulla sponda amatoriale.
I suoi ricordi vanno subito ai vecchi amici del Canarino per poi transitarli verso quella compagine di cui ha vestito la maglia fino allo scorso anno, i Veterani. Una compagine che gli ha offerto la possibilità di conoscere tante splendide persone con le quali ha condiviso episodi indimenticabili. Il suo carattere accomodante, ma anche testardo, lo ha portato spesso a confrontarsi per capire le situazioni più critiche. Una sorta di curiosità che probabilmente deriva dal suo lavoro di informatico in cui serve valutare le criticità per poter sviluppare un prodotto ancora migliore.
E per lui capire le dinamiche della squadra, ora che oltre a essere giocatore ha un ruolo dirigenziale, diventa determinante. Da un punto di vista tecnico, invece, potremmo definirlo un hacker calcistico, ovvero un giocatore che, partendo dalla difesa, tenta d’intrufolarsi nei sistemi di gioco avversari per mandarli in crisi e creare delle soluzioni idonee per le dinamiche della sua squadra. Formazione con la quale condivide interminabili serate e pomeriggi, tra allenamenti e partite, di sana goliardia. E quando il calcio tramonta e si spengono le luci dello spogliatoio si rifugia a casa dove diventa un divoratore di romanzi e libri scientifici.

Marco, cosa ti ha regalato il calcio?
Il calcio mi ha dato tanto dal punto di vista umano e relazionale. I tempi sono cambiati, ma consiglio
sempre ad un giovane di intraprendere con passione questo sport che, in campo e fuori, è in grado di offrire molto in tutti i sensi
”.
Quest'anno avete cambiato denominazione e dirigenza. Com'è ritrovarsi giocatore/dirigente? 
Un'esperienza nuova al servizio di persone splendide. Il desiderio di fare gruppo e consentire a tutti di
ritrovarsi per stare assieme mi da un po’ di responsabilità in più nell'ottemperare alla parte burocratica ma nel contempo mi galvanizza. Credo che valga la pena stare insieme, almeno per i momenti calcistici, fuori dalle tante preoccupazioni e problemi che la vita ogni giorno ci sottopone
”.
Tecnicamente avete una squadra che può competere ad alti livelli. Chi sono quegli atleti che potenzialmente potrebbero dare un valore aggiunto alla vostra causa?
Quest'anno grazie ad un pilastro insostituibile a Cerneglons, Marco Cestari, sono arrivate delle pedine
molto importanti a rinforzo della compagine. Soprattutto a centrocampo, zona nevralgica per una squadra di calcio. Pedine come i fratelli Pirrò, Andrea Mecchia, Andrea Pilosio, Stefano Ovan, i quali assieme ai già consolidati Mariano, Vizza, Scarfò e Cavassi, daranno del filo da torcere a tutte le avversarie. Senza dimenticare la passione e l'impegno profuso dal nuovo mister Franco Marano
”.
Lo scorso anno avete mancato in qualche partita determinante per poter ambire allo scudetto. Quest'anno che correttivi avete portato per migliorare posizione e rendimento? 
Oltre ai nuovi importanti innesti a centrocampo e l'aver dato solidità alla difesa con elementi quali Busato, Comino, Gaddi, Del Forno, ecc. stiamo lavorando molto a livello di gruppo, cercando di creare uno spogliatoio affiatato e costruttivo, eliminando per quanto possibile rivalità, invidie, incomprensioni e anche ….gelosie. Solo con un gruppo coeso e affiatato si può vincere. Sfida non semplice ma possibile: basta crederci”.
Quali sono quei giocatori che, magari in modo inaspettato, hanno sempre creduto nel vostro progetto
sportivo? 

Ce ne sono molti. In particolare quelli della vecchia guardia che, con grande passione, continuano a
portare avanti l'impegno in termini di cura del prato verde, degli spogliatoi, dei terzi tempi e altre incombenze varie. Oltre a questo si allenano e continuano a giocare nonostante gli anni che gravano sulle
spalle. A tutti loro, e sono tanti, Veramente un grande plauso
”.
Quali ritieni siano gli avversari da temere per la corsa scudetto?
"Oltre alle solite avversarie degli anni scorsi, sempre forti e collaudate quali Cordignano e Da Nando, in
queste prime gare stagionali ho apprezzato molto la forza e l'intelligenza tattica dell' AM Tolmezzo e della
bella fusione tra Sangiorgina - La Botte. Anche il Farra ha mostrato un'ottima organizzazione di gioco. In
sintesi penso che un po tutte le squadre si siano sensibilmente rinforzate rispetto agli anni scorsi. Sarà vita dura per tutti. Staremo a vedere
".
Marco, tu ti diletti anche a scrivere qualche articolo. Che titolo faresti per presentare quest'anno il Cerneglons 48? 
"Il titolo che farei è il seguente: 'Abbiamo una missione da vincere".