di Marco Bisiach

Un anno fa, di questi tempi, l’Azzurra di Gorizia lottava con tutte le sue forze e sognava. Sognava il primo, storico salto in Promozione della sua lunga storia sportiva. A fine stagione quel salto arrivò, fu una festa grande e poi ebbe inizio l’avventura che in queste settimane vive i suoi momenti decisivi.

Nel girone B di Promozione, la situazione dei goriziani di mister Cristian Terpin non è ancora disperata, ma complicatissima si. Sono cinque i punti da recuperare sulla quota salvezza e nove quelli da assegnare. Vuol dire vincere sempre, su questo non ci piove, e sperare che più di qualcuna sopra inciampi. Più volte. Insomma, difficile, difficilissimo per i goriziani centrare l’obiettivo tanto agognato.

Impossibile però ancora no, ed è per questo che è una Pasqua di speranza, dalle parti di Straccis e dello stadio “Bonansea”. Servirà innanzitutto far proprio il derby isontino con il Ronchi – uno scontro da dentro o fuori, questa volta in senso letterale – e poi continuare a macinare punti con quella costanza che fino al ko con la regina Lme aveva contrassegnato gli ultimi tempi dell’Azzurra.

Che, in ogni caso, non può essere troppo delusa del suo percorso al primo anno in Promozione: sin qui decimo posto con 29 punti, frutto di 8 vittorie (non pochissime), 5 pareggi (ecco un dato forse al di sotto delle possibilità) e 12 sconfitte. In altri tempi e in altre stagioni, sarebbero cifre da salvezza, probabilmente.

L’Azzurra non ha segnato pochissimo, ma ha subito decisamente troppe reti, 46, per la terza peggior retroguardia del torneo. Soprattutto, ha mancato alcune occasioni d’oro, in scontri sulla carta abbordabili.

Dopo la sosta, qualora riuscisse a superare l’esame senza appello contro il Ronchi, il calendario le proporrebbe un percorso anche abbordabile, contro una Pro Cervignano Muscoli senza grossi stimoli e contro l’Ancona Lumignacco già retrocessa. Sulla carta lo spazio per sperare c’è ancora, ma la consapevolezza è che vincere non necessariamente basterà.