di Marco Bisiach

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Si è infranto sullo scoglio Lavarian Mortean Esperia e sul gol firmato da Daniel Lo Manto il sogno Eccellenza dell’Ufm Monfalcone, che ha perso la finale play off del girone B di Promozione giocata in casa dei friulani. Così mentre la squadra di Ernesto Candon affronterà domenica il Rive d’Arcano Flaibano nella finalissima, i cantierini hanno anche chiuso la loro stagione, a tratti sofferta nella seconda parte ma a lungo addirittura esaltante. Ed è per questo che, al netto della delusione che non può non esserci all’indomani di una finale persa, il bicchiere di mister Stefano Gregoratti resta senz’altro mezzo pieno. Ed è lui stesso a raccontarlo a CalcioFvgLive.

Credo che la sconfitta non sia meritata, abbiamo fatto la partita che dovevamo, siamo stati bene in campo e proposto di più rispetto ad un Lavarian Mortean Esperia che pagava tante assenze ed era un po’ in difficoltà – racconta Gregoratti -. Non siamo stati bravi a concretizzare quanto creato, anche se va detto che ci è stato annullato un gol che, a detta di molti, era regolare. E con quella rete, per come si erano messe le cose e per quello che è stato poi il nostro sforzo nel finale, probabilmente la partita sarebbe potuta finire in modo molto diverso. Questo però è il calcio, e lo dobbiamo accettare”.

Ecco allora che lo sguardo si può allargare a tutta la stagione. L’Ufm Monfalcone non ha mai nascosto di avere grandi ambizioni, ma pur avendo mancato il colpo Eccellenza ha sollevato al cielo un trofeo storico. “Per quanto mi riguarda la stagione resta molto positiva – spiega l’allenatore dei monfalconesi -. Abbiamo vinto la Coppa Italia (nella foto in apertura), il primo trofeo ufficiale della nuova era dell’Ufm Monfalcone. E lo abbiamo fatto in casa, davanti ai nostri tifosi sulla tribuna appena rinnovata. Insomma, un qualcosa di forse irripetibile che ha segnato tutti noi con emozioni indelebili”. Poi Gregoratti si concede anche un’analisi più strettamente tecnica su ciò che ha funzionato e ciò che ha funzionato meno, in campionato. “Nella prima parte della stagione siamo stati assolutamente al livello dell’Azzurra Premariacco, mentre nella seconda non siamo riusciti ad avere lo stesso rendimento – dice -. Abbiamo pagato alcune assenze, e abbiamo dovuto cambiare il nostro modo di giocare inserendo gli elementi arrivati in inverno, che forse non siamo riusciti a sfruttare e valorizzare a pieno”.

Le basi però sono solide a sufficienza per sostenere, con qualche integrazione e correttivo, un nuovo assalto all’Eccellenza. Avventura che a meno di sorprese dovrebbe vedere ancora Stefano Gregoratti al timone dell’Ufm Monfalcone. “Con la società ci siamo parlati già prima di questa finale, e sostanzialmente siamo sulla stessa linea d’onda, per continuare assieme – conferma il tecnico -. Certo ora però dovremo vederci nuovamente, per definire ogni dettaglio e capire come migliorare in vista della prossima stagione. Sarà un campionato ancora più complicato, qualitativo e difficile, e se davvero vogliamo puntare al salto di categoria dovremo avere le idee estremamente chiare”.

Quelle idee che Stefano Gregoratti sembra avere già. La palla ora non rotola più in campo ma passa alla dirigenza dei bisiachi, chiamata a disegnare la squadra che tra qualche mese partirà ancora come una delle grandi pretendenti al vertice del campionato di Promozione.