di PaCo

Lo sport è la passione che accompagna la sua vita. Un esistenza sportiva che ha vissuto come calciatore tra i dilettanti della FIGC per poi passare, nel 2005, sulla sponda amatoriale con la squadra del paese, il Real Prodolone. Ora, ai box come giocatore dal 2015, ricopre un ruolo esclusivamente dirigenziale ma la sua voglia di mettersi in gioco, di lottare per qualche obiettivo non è scomparsa. E’ la storia di Pier Francesco Fogolin, classe 82, un uomo che si definisce moderato, che sa capire quando si rischia di cadere negli eccessi (sportivi in questo caso) e cerca di prodigarsi per dare un identità precisa alle sua squadra. Forse il suo lavoro di contabile lo ha reso attento anche ai piccoli dettagli, lo ha plasmato verso un attenzione che porta anche in un team che vuole essere organizzato in ogni settore, dal campo ai social.
Siete alla prima stagione nei campionati della Lcfc? Quali sono le vostre aspettative?
Già, quest’anno abbiamo deciso di affrontare una nuova avventura dopo tanti anni nel CSI, lega che comunque ringraziamo sempre per la collaborazione intercorsa. La scelta di cambiare è stata fatta per poterci confrontare, sia in campo che fuori, con altre realtà. Per quanto concerne le aspettative noi scenderemo sempre in campo per divertici, fare bene e possibilmente per vincere come credo faccia squadra che gioca una partita di calcio. Poi, terminata la gara, la cosa principale che ci aspettiamo è la convivialità. Su questo tema direi che siamo partiti col piede giusto”.
Ogni anno, anche tra gli amatori, c'è qualche new entry. Chi sono i nuovi arrivi?
In ottica new entry quest’anno abbiamo ben 7 nuovi innesti che sono andati a rinforzare un pò tutti i settori del campo. In difesa sono arrivati Fabrizio Fontana, Enrico Parolini e Francesco Siciliano, a centrocampo Sidya Sene Pape e Dimitri Ware, mentre in attacco ecco Fabio Cossarini e Francesco Innocente. Inoltre abbiamo inserito due nuove figure, ricoperte da ex giocatori lontani dai campi per motivi di infortunio, che ci danno una mano nell’ambito di gestione della squadra: Giuseppe Adinolfi (preparatore dei portieri) e Stefano Fracassin (allenatore in seconda)”.
Qual'è la provenienza dei vostri giocatori? Sono amatori puri o hanno avuto esperienze nei dilettanti?
Per lo più provengono da esperienze dilettantistiche: alcuni freschi freschi, altri arrivano da alcuni anni di stop dalla categoria e hanno ripreso ora l’attività in ambito amatoriale per il piacere di giocare a pallone e per stare assieme in compagnia”.
In ogni squadra ci sono persone indispensabili sia sul campo che a livello dirigenziale. Nel vostro caso chi sono quei giocatori/dirigenti che non dovrebbero mancare mai?
Noi riteniamo che tutti abbiano lo stesso livello di importanza all’interno di una squadra. Sia dentro che fuori dal campo. Tutti si spendono più che volentieri per la “causa” del real Prodolone. Li vorrei indicare tutti ma volendo citarne alcuni vi posso dire Simone Lucci, mister super volenteroso e onnipresente, Alessandro Antonioli (capitano di grande esperienza), Fabio Pinos, giocatore con più presenze nel real (oltre 400); inoltre Massimo Papaiz giocatore che quest’anno, oltre a giocare, si dedica ad essere il nostro social media manager, Thomas Monestier e Maurizio Muccin (dirigenti fondatori), Enrico Sandri e Paolo Cristante che organizzano il terzo tempo. Insomma ognuno di noi è un pezzo fondamentale del puzzle Real”.
Voci di corridoio dicono che avete piazzato delle telecamere vicino le porte. Con quale obiettivo?
Soffiata corretta. Vorrei partire col dire che quest’anno abbiamo fatto un po’ di rivoluzioni a livello stilistico: nuova muta, logo e vestiario da rappresentanza. Per completare il ciclo si è voluto anche investire in strumenti che possano catturare gli highlights dei match così da poterli pubblicare nei social sia per il piacere che per il ricordo. Ps: attenzione potrebbe arrivare anche il drone”.
Chi è il più forte nel terzo tempo?
"Siamo tutti noi. Il nostro motto è “finire il fusto!