di Marco Bisiach

L’Azzurra di Straccis ha bisogno di un miracolo sportivo per centrare la salvezza nel girone B di Promozione dopo il ko in casa dei campioni della Lme nella quartultima giornata di ritorno del campionato. Una sconfitta che in fondo poteva essere messa in conto – i goriziani dovevano e dovranno cercare altrove i punti per la salvezza – ma che non è andata giù a tutto l’ambiente azzurrino non tanto nella sostanza, quanto per uno degli episodi che l’hanno fatta maturare.

Il riferimento va al secondo cartellino giallo (con conseguente espulsione) comminato al portiere Davide Antoni. Un episodio viziato secondo l’Azzurra da un errore tecnico del direttore di gara, e per questo la società del presidente Luca Peresson ha deciso di presentare ricorso.

Su che basi? La seconda ammonizione ad Antoni, spiega l’Azzurra, è arrivata per una presunta negazione di una chiara occasione da rete, essendo entrato in contatto con un avversario in modo giudicato falloso. Ma il contatto è avvenuto dopo che il gioco era già stato fermato dall’arbitro per fuorigioco dell’attaccante, e dunque secondo la società goriziana un’infrazione per chiara occasione da rete non può essere rilevante se l’azione da rete stessa era già stata annullata dal precedente fuorigioco. Il tutto considerando anche che il contrasto di Antoni non è stato né violento né antisportivo.

Con il ricorso l’Azzurra non chiede di invalidare il risultato del match, ma l’annullamento del cartellino giallo assegnato al suo portiere e la cancellazione della sanzione dettata dal cumulo delle ammonizione, ovvero l’espulsione e la conseguente squalifica.

Questo anche guardando al finale di campionato nel quale la squadra di Cristian Terpin tenterà la disperata rincorsa alla salvezza dopo la sosta pasquale: senza Antoni e priva pure dell’altro portiere Angelo Clede, fuori sede per lavoro, l’Azzurra dovrebbe schierare il giovanissimo Fernando Feoli, che ha giocato sin qui appena pochi minuti in prima squadra.