L’incontro di venerdì scorso a Tolmezzo tra i vertici federali regionali e i presidenti del Carnico (nella foto) ha sollevato diversi interrogativi. La gente si domanda infatti come sia possibile, col resto del calcio dilettantistico fermo, pensare ad una partenza del Carnico. Nel merito, il dubbio è più che fondato, ma una riunione informale resta tale: è stato un momento di confronto in cui entrambi le parti hanno espresso pareri e criticità ed in buona sostanza, il Comitato Regionale e la Delegazione di Tolmezzo hanno fatto capire di essere pronti nel caso in cui la situazione, dal punto di vista della sicurezza sanitaria, presentasse le condizioni per un normale svolgimento. Allo stato attuale è chiaro che non si potrebbe iniziare, ma da qui a maggio le cose potrebbero cambiare, per cui la necessità di organizzare la manifestazione è del tutto legittima. Il che non significa che il Carnico si farà. Si farà se matureranno determinate condizioni.

Il Presidente Regionale Ermes Canciani dopo aver parlato di un progetto che prevede uno scudo per i presidenti in tema di responsabilità (con polizze assicurative di cui dovrebbe farsi carico la Lega Nazionale Dilettanti), ha infine ha toccato il tema delle visite mediche, condizione necessaria per poter partecipare all’attività agonistica. In considerazione dell’emergenza sanitaria ha promesso un allargamento per le convenzioni con le strutture sanitarie in regione.

Assai determinato nelle sue promesse di impegno per i prossimi anni in un momento tanto difficile è stato il consigliere regionale di riferimento per il calcio carnico, Francesco Sciusco, il quale ha esortato i presidenti ad essere compatti, esortandoli alla coesione e partecipazione condivisa per affrontare i problemi.

Alla fine, è stato spiegato il progetto del commercialista Alberto Rigotto. Il suo studio ha messo insieme un’analisi che coinvolge tutte le società del Carnico, alle quali chiederà costi e ricavi per stilare un documento di base da presentare alla Regione per ottenere ristori. Il progetto vuole evidenziare che il Carnico, oltre ad un aspetto prettamente agonistico, ha anche risvolti sociali ed economici interessanti per la microeconomia del territorio che meritano un esame accurato da parte degli enti locali.

Momento interessante della serata è stato, naturalmente, l’intervento del capo Delegazione di Tolmezzo Flavia Danelutti. Dopo aver presentato i componenti della struttura (due ritorni, quelli di Nereo Dario e Claudio Picco, e due novità, Alba Capellari e Andrea Longo) la Danelutti ha presentato il nuovo format del campionato. Non ci sarà la Coppa Carnia ed il campionato (che dovrebbe partire a maggio, con date da definire e ferme restando le regole imposto dai DPCM che verranno emanati) sarà articolato su un girone di Elite con 14 squadre e due gironi da 12 squadre, denominati Promozione A e Promozione B, che tengono conto di criteri geografici.

Il Carnico è pronto, insomma, ma chiaramente l’ultima parola spetterà alla Federazione.