di MASSIMO DI CENTA
Tre punti in tre partite: è questo il bilancio piuttosto modesto per la Bujese in questo avvio di campionato. Eppure il tecnico Mario Chiementin (nella foto di copertina) non si dice preoccupato.
«Certo – ammette – se si guarda la classifica qualche motivo di preoccupazione c’è. A confortarmi però è il gioco che riusciamo ad esprimere: quasi sempre facciamo la partita, ma non riusciamo mai ad essere concreti. Le sconfitte con Tarcentina e Sacilese sono lo specchio di questa situazione: gestione del match quasi totale, ma a vincere sono gli altri».
Tanti gol subiti: è questo il problema?
«Tre gol a partita sono effettivamente un po' troppi, ma a dire il vero sono più concentrato sul fatto che non riusciamo a segnare per quanto produciamo. Ho attaccanti bravi, solo che evidentemente sono in un momento di scarso feeling con la porta. Magari poi si sbloccano e tutto si risolve, ma per ora va così».
Eppure la difesa, se si guardano i nomi, sembra attrezzata.
«I centrali Zucca e Sinisterra garantiscono solidità ed esperienza, probabilmente è da rivedere qualcosa a livello di fase difensiva, senza soffermarsi sui singoli».
Nella partita contro la Sacilese è arrivata anche un’espulsione.
«Si è trattato di un malinteso. Dalla panchina qualcuno dei miei ha protestato. Garantisco che non ero io eppure il direttore di gara per due volte ha ammonito me. Diciamo che per tutta la durata dell’incontro non ha avuto un rapporto felice coi cartellini, per usare un eufemismo».
E’ un Chiementin comunque fiducioso.
«Ripeto, vedo una squadra viva e i ragazzi mi seguono. Ho sempre una ventina di giocatori (a volte anche di più) a fare allenamento, questo significa che ci crediamo e che vogliamo migliorare. La condizione fisica sta lievitando e la cosa naturalmente mi fa piacere. Credo di aver fatto una buona preparazione ed il fatto che nessuno finora abbia patito problemi muscolari ne è la conferma»
Tutto bene, insomma, ma da ora bisognerà iniziare a fare punti.
«Assolutamente sì, ad iniziare da domenica. Andremo in casa del Camino, squadra tosta, che ha i nostri stessi punti. Ecco, vorremmo tornare a casa con qualche punto. Per carattere non firmerei mai per un pari; le mie squadre scendono sempre in campo per provare a vincere e anche domenica ci proveremo».
Da protagonista del Carnico (scudetti e coppe col Cavazzo) alle sofferenze del calcio regionale. Mister, chi te l’ha fatto fare?
«Sono assolutamente contento della mia scelta: nella vita bisogna sempre sapersi mettere in discussione. Personalmente mi piacciono le sfide difficili. Quella di Buja lo era ed io l’ho affrontata senza alcun timore, convinto che il lavoro, la passione e l’attaccamento a quello che si fa, alla fine pagano sempre».