di PaCo

Il Gold Feet Aquileia è una squadra di calcio a 5 che in ogni manifestazione lotta nei quartieri alti della classifica sfiorando in più occasioni il titolo. Una sorta di perenne seconda a cui è mancato spesso il guizzo finale per centrare traguardi di prestigio. Podio d’onore anche quello di quest’anno dove, nel Friuli Collinare, in corsa fino all’ultima partita, non è riuscita a coronare il sogno di aggiudicarsi lo scudetto regionale targato Lcfc. Il fondatore di questa compagine è Alessandro Fumolo che, nel 2004, decide di provare una nuova esperienza iscrivendo la squadra al campionato di calcio a 5 amatoriale. Da allora la squadra ha sempre dimostrato eccellenti caratteristiche tecniche e un gioco organizzato, mettendo anche in mostra giocatori con buone individualità. Una squadra difficile da incontrare per chiunque ma che spesso deve fare i conti con i caratteri vivaci di alcuni interpreti. Qui tocca a Fumolo fare da mediatore. D’altronde lui, manutentore di barche, sa come tenere a galla il gruppo. Negli anni ha capito che per gestire qualche esuberante personalità bisogna avere un carattere equilibrato e che per portare avanti il progetto, oltre alla collaborazione di tanti, ci vuole pazienza e passione.

Voi venite gran parte dal calcio a 5 FIGC?
Esatto, la nostra provenienza è proprio quella. Credo che avere nel circuito del calcio a 5 amatoriale formazioni con questo tipo di esperienza faccia salire il livello del campionato. Non perché siamo i più forti ma perché portiamo un gioco strutturato, che mette in evidenza le particolarità tattiche della nostra disciplina”.

A campionato finito che valutazione dai alla vostra stagione?
Dopo la pandemia sono diminuite le squadre ma nonostante questo è stato un buon campionato. Ripartire dopo due anni di inattività non è stato facile ma, col passare del tempo, abbiamo trovato la continuità di risultati. Bene anche in ottica di gruppo che è rimasto coeso fino alla fine. Ci è mancato forse un pizzico di fortuna”.

Cosa vi è mancato per poter ambire a raggiungere il titolo?
C’è un pò di rammarico per aver perso l’occasione all’ultima giornata. Ma non ci possiamo rimproverare nulla perché spesso abbiamo dovuto giocare con una rosa ristretta con la quale abbiamo dato il massimo. Inizialmente contavamo su un giocatore chiave come Mattia Zentilin, uno che ha masticato calcetto in serie B e C, ma il suo infortunio ci ha privato di una pedina che avrebbe sicuramente potuto darci una grande mano. Ma forse abbiamo pagato inizialmente i pochi allenamenti anche se giocando, la condizione è cresciuta gradualmente“.

Avete una rosa di qualità. Quali sono quei giocatori che vi fanno innalzare il livello tecnico?
Il nostro gruppo ha un livello tecnico omogeneo anche se, ad onor del vero, Denis Degrassi è quello più performante. Anche lui però ha avuto parecchi infortuni per cui abbiamo cercato di preservarlo non lasciandolo sempre in campo tutti i 50 minuti. Se poi parliamo di adattabilità abbiamo in Mariano Michael, un vero jolly: oltre ad essere atleticamente tra i più preparati, riesce a fare tutti i ruoli e dare qualcosa in più.

Come vi siete trovati con l'organizzazione della Lega Calcio Friuli Collinare? Secondo voi dove potrebbe migliorare?
Ci troviamo bene, sono contento perché molte delle proposte delle squadre vengono recepite e applicate.

Quali sono le squadre più ostiche che avete incontrato?
Sicuramente il Talmassons, squadra che abbiamo battuto nelle partite che non contano ma che ci ha superato nei match decisivi. Direi anche il GBN Futsal: quest’anno abbiamo perso solo tre gare, due con loro.

Se dovessi avere dei flashback, quali immagini di questo campionato ti vengono in mente?
Direi le trasferte di Talmassons e Pertegada dove, con prestazioni maiuscole, siamo riusciti a vincere e a trovare motivazioni per continuare a lottare per il titolo.

Un sogno nel cassetto in campo amatoriale?
Mi piacerebbe vincere qualcosa perché arrivare sempre secondi, anche se quella posizione da valore alla squadra, lascia sempre qualche rammarico.