Di Matteo Femia

Che fantastica storia è la vita, canta Antonello Venditti. E quanto accaduto a casa Pillon nella stessa domenica, col papà Flavio promosso in Prima categoria con l’Isontina di cui è presidente ed il figlio Matteo salito in serie D con il Torviscosa di cui è centravanti è lì a dimostrarlo. Proprio Pillon junior è stato uno dei protagonisti principali dell’Eccellenza 2021/2022: dopo un girone d’andata in vetta alla classifica cannonieri grazie alla pioggia di reti segnate con la maglia dell’Ancona Lumignacco, nella seconda metà dell’anno è stato tra i principali artefici della cavalcata dei torzuinesi, culminata con il trionfo nella finale playoff vinta proprio contro quella Pro Gorizia di cui il bomber di San Lorenzo Isontino era stato una delle bandiere fino alla scorsa estate.
E pensare che alla vigilia del match decisivo la presenza in campo di Pillon era assai dubbia. Ma poi il destino ci ha messo lo zampino.
“Mi sono fatto male nell’allenamento del venerdì, due giorni prima della finale – racconta Matteo – e solo nelle ore precedenti la partita ho capito che potevo stringere i denti e accomodarmi in panchina. Poi è capitato l’infortunio nel riscaldamento a capitan Puddu, e a quel punto mister Pittilino mi ha chiesto di giocare da titolare. Ci ho messo un po’ a carburare, ma sono soddisfatto di ciò che sono riuscito a dare alla squadra nell’ora in cui sono rimasto in campo”. Eh si, perché è scaturito proprio dal piede di Pillon l’assist per lo splendido 1-0 di Ciriello che ha sbloccato la gara. Ora, dato anche lo stop (a proposito, l’augurio di tutti è quello di rivederlo in campo prima possibile) prolungato a cui dovrà sottoporsi Puddu, il Torviscosa in attacco potrebbe aver bisogno dei gol e degli assist di Pillon anche nella prossima stagione in serie D. Da parte sua, la priorità è proprio quella di restare.
“La mia prima scelta è senza dubbio Torviscosa – conferma il centravanti classe 1990 – qui mi trovo benissimo, il gruppo è splendido, lo staff super e la società ambiziosa. Mister Pittilino poi è uomo schietto ed è un grosso motivatore, ce ne sono pochi come lui. Mi piacerebbe davvero potermi misurare con un campionato come quello di serie D e offrire il mio contributo in termini di impegno ed esperienza”.
Se il rapporto con il tecnico vincitore dell’Eccellenza è molto buono, altrettanto bello è stato quello con Sante Bernardo, l’allenatore che ha rilanciato Pillon con la maglia dell’Ancona Lumignacco: “Gli sarò sempre grato: mi ha dato input mai ricevuti prima, aiutandomi a migliorare” dice oggi di lui Matteo. Che racconta come sia maturata la scelta di trasferirsi a Torviscosa a stagione in corso.
“In estate il club mi aveva già contattato ma avevo ormai dato la parola all’Ancona Lumignacco, e non sono tipo che se la rimangia. Quando però il Torviscosa mi ha nuovamente cercato a dicembre, non ho potuto dire di no: e, visto l’enorme traguardo raggiunto, la scelta si è rivelata azzeccata”. Il trio di punte a disposizione della dominatrice d’Eccellenza a quel punto era davvero da sogno per la categoria: “Ciriello è semplicemente l’attaccante più forte del campionato – dice Matteo - mi sono messo a sua disposizione. Quanto a Puddu, ci tengo a sottolineare come mi dispiaccia enormemente per il suo infortunio: so quanto ci teneva alla finale e quanto amore senta per la maglia”.
Pure Matteo però ci teneva molto al match contro la Pro Gorizia, sua ex squadra: “Ammetto di esserci rimasto un po’ male quando ho capito che non rientravo più nei piani del club ma a Pordenone ricevere l’applauso dei tifosi biancazzurri mi ha fatto davvero piacere: segno che qualcosa di buono ho fatto”. Ora il futuro immediato vede Torviscosa come priorità, ma a fine carriera – l’augurio è che passino ancora tanti anni fino a quel momento – una certezza c’è: “Ho promesso a mio papà Flavio che terminerò nella sua Isontina: glielo devo”. Si chiuderà così un cerchio apertosi diversi anni fa, quando Matteo esplose proprio sui campi di casa. Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano, canta sempre Venditti.