di Marco Bisiach
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Una delle novità più intriganti della rinnovata Pro Gorizia che in questo inizio di 2024 andrà a caccia della Coppa Italia d’Eccellenza, contro il Brian Lignano, e poi proverà ad inseguire lo stesso Brian Lignano ai vertici del campionato è rappresentata senz’altro da Giovanni Madiotto. L’esperto attaccante trevigiano ha già esordito con la nuova maglia al tramonto del 2023, senza trovare il gol nella sfida contro la Spal Cordovado ma dimostrando già di poter fungere da prezioso punto di riferimento per la manovra offensiva biancoazzurra.
Madiotto ha raccontato a Radio Calcio Fvg le prime sensazioni sull’arrivo a Gorizia, a partire dall’impatto con l’ambiente della Pro. “Fin dal primo giorno è stato molto positivo – spiega l’attaccante -. Ho trovato la disponibilità di tutti sia tra i compagni sia a livello di staff tecnico e dirigenziale. Siamo riusciti a conquistare i primi tre punti e ora speriamo di dare continuità al nostro percorso”. Ma cosa rappresenta per Giovanni Madiotto la nuova avventura in riva all’Isonzo, a questo punto di una carriera vissuta nelle categorie superiori? “La Pro Gorizia rappresenta una nuova sfida – dice a Radio Calcio Fvg -, e io voglio togliermi qualche soddisfazione con questa maglia. Si tratta di una società con cui credo sia possibile, e spero a fine stagione di poter raggiungere assieme ai miei compagni tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Nessun dubbio poi per Madiotto su quali siano le priorità. Non i traguardi personali ma quelli del gruppo. “Non penso ad un preciso numero di gol da segnare o di assist da fornire, perché più che agli obiettivi individuali preferisco guardare a quelli da raggiungere con la squadra – conclude l’attaccante -. Il primo tra questi è sicuramente la Coppa Italia, che proveremo a vincere con tutte le nostre forze nella finale del 6 gennaio. In campionato, invece, cercheremo di dare continuità e vedremo a fine stagione dove saremo arrivati: la squadra ha buone qualità, che vanno ottimizzate e lavoreremo per riuscirci”.
(Immagine in apertura di Mauro Blazica)