di Marco Bisiach

L’Europeada è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vincono i sudtirolesi. Prendendo in prestito la celeberrima uscita di Gary Lineker, che parlava del calcio in generale e faceva riferimento alla proverbiale competitività della Germania, si potrebbe commentare così l’ennesimo successo dei tedeschi dell’Alto Adige all’Europeada 2022, il Campionato europeo delle minoranze linguistiche autoctone che si è svolto in Carinzia. Un torneo che ha visto al via anche la formazione del Friuli Venezia Giulia, quella delle Žile, le Vene della minoranza slovena in Italia. La rappresentativa è stata peraltro ottima protagonista, arrivando fino ai quarti di finale e alla fine arrendendosi, guarda caso, proprio all’Alto Adige, che deve ancora perdere una partita all’Europeada dal lontano 2008, e che si è portato a casa l’ennesimo titolo vincendo 1-0 contro gli altri sloveni, quelli della Carinzia, nella finalissima. Con lo stesso punteggio era finito anche il quarto di finale contro le Žile del selezionatore Mario Adamic, poi i sudtirolesi hanno avuto la meglio per 2-1 in semifinale sui polacchi dell’Alta Slesia e dunque hanno completato l’opera in finale.

Ma tornando agli sloveni d’Italia, la rappresentativa era inserita nella fase eliminatoria nel girone E, assieme ai serbi di Croazia, alla squadra della minoranza slovacca in Ungheria e a quella degli ungheresi di Slovacchia. Primo posto alla fine, con sette punti, frutto delle vittorie per 3-0 contro slovacchi e magiari, e del pareggio per 1-1 contro i serbi, grazie soprattutto ad uno scatenato David Colja, che con tre reti è stato il capocannoniere del girone.

La battuta d’arresto nei quarti di finale contro i tedeschi altoatesini ha infranto i sogni di gloria, ma non ha fermato la corsa delle Žile, chiamate ad un ultimo sforzo per definire il piazzamento finale. Così nel gironcino per il quinto posto sono arrivati un pareggio per 1-1 contro i croati di Serbia (a segno Ivan Kocman), la vittoria per 1-0 sui Rom di Ungheria firmata da Erik Colja e la sconfitta conclusiva per 3-0 contro i serbi di Croazia già incontrati nella prima fase. Ai ragazzi della minoranza slovena in Italia – che hanno anche salutato l’addio ufficiale del veterano e capitano Alen Carli – è spettata così la settima piazza del torneo.

Che vale soprattutto per la statistica, perché ciò che conta di più è il percorso davvero di alto livello dei ragazzi di Adamic, con appena due sconfitte su sette incontri disputati, e un’esperienza indimenticabile per tutti i giocatori e i membri dello staff di questa avventura all’Europeada. Per alzare il trofeo al cielo, magari, ci saranno altre occasioni: chissà, con il permesso dei tedeschi dell’Alto Adige, probabilmente.