di Francesco Tonizzo

Riproduzione vietata ©

Missione compiuta. Il presidente del Comitato LND del Friuli Venezia Giulia, Ermes Canciani, tramite ufficiale della lettera che i dirigenti convenuti a Cervignano lunedì scorso hanno redatto, con le proprie richieste, ha portato la missiva nel Consiglio Federale della FIGC del 4 agosto. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, e gli altri attori del Governo del Calcio italiano ne hanno discusso nel corso del pomeriggio.

"Ho consegnato la lettera al Presidente Gravina - ci ha confermato Ermes Canciani -: c'è stata un'ampia discussione sull'argomento. Altre Regioni hanno avanzato proteste, per ragioni diverse rispetto a quelle portate avanti dai dirigenti del Friuli Venezia Giulia: uno degli aspetti per i quali in altre parti d'Italia si discute parecchio sono i premi di preparazione".

Quindi, solo una parte delle Società del Friuli Venezia Giulia, uscendo dalla riunione di lunedì scorso a Cervignano, ha minacciato di non giocare se non fossero riviste le disposizioni in merito alla "revisione e/o l’eliminazione della figura del Datore di Lavoro attribuita al Presidente del sodalizio sportivo", come indicato nella lettera.
"La stragrande maggioranza delle Società - ha continuato il presidente della LND FVG, raggiunto telefonicamente -, soprattutto di Prima, Seconda e Terza Categoria non dovrebbero essere interessate dalle norme sul lavoro sportivo, dal momento che non penso che diano così tanti soldi ai propri tesserati. Esistono possibilità di tesseramento diverse, per esempio il tesseramento volontario (ne abbiamo trattato in un articolo precedente, su CalcioFVGlive: clicca qui per leggere). Come Istituzioni del Calcio abbiamo delle responsabilità, perché siamo in ritardo. La legge è in vigore dal 1 luglio e, dopo più di un mese, ancora non abbiamo le norme attuative di Federazione. Però, da qui, arrivare a una situazione del genere ce ne passa".

Ovviamente, lo stralcio di una legge dello Stato italiano è impossibile. E, altrettanto ovviamente, questa protesta è arrivata fuori tempo massimo. Come se ne esce?
"Probabilmente, si sta parlando senza conoscere bene le cose - spiega il numero uno del Calcio regionale FVG -. Quando si chiede una sospensione di un decreto legislativo, è evidente che non si sa che ciò è impossibile, se non in condizioni ben precise. Bisogna andare avanti con calma, discutendo e calibrando i vari dettagli. Tutto è migliorabile, ma andare muro contro muro non serve a nessuno, anche perché è evidente che dietro a tutto ciò c'è una volontà politica. Dal momento in cui la riforma ha avviato il suo iter, ai tempi del ministro Spadafora, nessuno degli ultimi tre Governi che si sono succeduti ha pensato di rivederne i termini e modificare la norma. Come Area Nord avevamo già scritto a Gennaio una lettera per chiedere delle modifiche, ma nulla è successo. Ci metteremo mano, ma, mi ripeto: la riforma interessa si e no il 5% delle Società, quelle che assicurano ai propri tesserati dei rimborsi importanti".

Il tema dei rimborsi/stipendi è nodale.
"Se un calciatore di Eccellenza prende 25mila euro per giocare a calcio - sibila Ermes Canciani -, è giusto che paghi le imposte, come facciamo tutti. Abbiamo discusso in Consiglio Federale per quattro ore, con prese di posizioni anche molto forti. Quel che però mi fa pensare è che, tolte alcune Regioni dell'Area Nord, nessun altro ha fatto granché, segnale che non c'è coesione su scala nazionale su queste problematiche".