di Francesco Tonizzo

Siamo di nuovo punto e a capo con la gestione dello sport in tempo di pandemia?
Forse no e, di certo, non siamo ai livelli di difficoltà generale incontrati a marzo 2020 e poi a ottobre 2020, finanche a gennaio 2021.
Giusto un anno fa, il numero di tamponi positivi accertati era pari al 17.6% del totale, più o meno come oggi. La differenza sta però nel numero di tamponi effettuati: per puro dato di cronaca, un anno fa si facevano circa 120mila test al giorno, oggi ne facciamo oltre un milione e 200 mila ogni 24 ore.
Il numero dei ricoverati in terapia intensiva di ieri è stato 1428 in tutta Italia (giusto rilevare che la curva da metà ottobre a oggi ha continuato a salire inesorabilmente), mentre il record assoluto è datato 3 aprile 2020, quando erano 4068, quasi tre volte tanti quelli di ieri.
Ieri, 5 gennaio, sono inoltre decedute a causa del covid-19 231 persone: il 18 dicembre 2020, il record giornaliero assoluto citava 1357 morti.
Ormai tre quarti degli italiani hanno avuto la doppia dose di vaccino e più del 36% ha anche la dose booster.

In ogni caso, la Fondazione Gimbe ha monitorato la situazione dal 29 dicembre al 4 gennaio, rilevando un’esplosione di nuovi casi, volati a quota 810 mila, con un incremento del 153 per cento rispetto alla settimana precedente. Ne consegue che in sette giorni sono più che raddoppiati i casi attualmente positivi, passati da 598.868 a 1.265.297 (+111,3%).
Su questi dati, le Istituzioni, comprese quelle sportive hanno ragionato sul da farsi
E’ ovvio e scontato che il numero di deceduti preoccupi, così come il numero di ricoverati nelle terapie intensive: servono sempre molta cautela ed attenzione, in ogni aspetto della propria quotidianità.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e del Ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco già a Natale aveva prorogato lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.
Alla luce di tutto ciò, proviamo a ricapitolare la situazione generale nel mondo dello sport.

Il calcio di serie A non si ferma. Le varie Asl competenti a livello territoriale hanno imposto il rinvio di quattro partite della ventesima giornata, compresa Fiorentina v Udinese, ma il Campionato non si ferma. L’unica situazione che impone il rinvio d’ufficio da parte degli organi calcistici riguarda la disponibilità del numero di giocatori: se una squadra non ha almeno 13 giocatori maggiorenni, tra i quali almeno un portiere, non scende in campo, a prescindere.
Resta da capire la questione del 3-0 a tavolino: se sia la ASL della Toscana, sia la ASL del Friuli Venezia Giulia imponessero lo stop a Fiorentina (che ha un paio di giocatori positivi, più altri membri del gruppo squadra) e Udinese (sette giocatori positivi e un paio dello staff), come deciderebbe il giudice sportivo? E, in ogni caso, il ricorso contro l’eventuale sconfitta per 0-3 a tavolino è sempre possibile per chiunque.
La serie B e la serie C sono ferme. In cadetteria, campionato nel quale gioca il Pordenone, si ripartirà il 15 gennaio, dovendo recuperare anche i due turni non disputati a fine dicembre. La serie C, torneo dove milita la Triestina, sta osservando la pausa invernale e, per adesso, non ci sono comunicazioni che osteggiano la ripartenza a metà mese.
In serie D, il Dipartimento Interregionale ha rinviato l’attività agonistica prevista per domenica 9 e 16 gennaio 2022 ed ha disposto la ripresa del Campionato Serie D per domenica 23 gennaio con la calendarizzazione del programma gare previsto il 9 gennaio. Nei prossimi giorni sarà sviluppato il calendario di tutte le successive gare, salvo ulteriori e diversi provvedimenti che dovessero rendersi necessari. I prossimi 12, 16 e 19 gennaio saranno riprogrammate le gare di recupero non disputate come da calendario di successiva pubblicazione.
Il Cjarlins Muzane, impegnato nel girone C interregionale, ospiterà il Caldiero Terme il 23 gennaio al Della Ricca di Carlino, a meno di prossime modifiche al programma.
Nei campionati regionali, ogni Comitato ha agito di propria sponte, Ieri il presidente della LND del Friuli Venezia Giulia Ermes Canciani ha ufficializzato lo stop dei Campionati dall’Eccellenza alla Seconda Categoria fino al 6 febbraio, peraltro programmando recuperi di campionato e le gare di Coppa tra il 26 e il 30 gennaio.
Consentite sedute di allenamento congiunte, tornei e amichevoli solo a partire dal 24 gennaio 2022
Tutti fermi anche nei campionati giovanili. Ci si può allenare nel rispetto dei protocolli. In base alle regole oggi in vigore (almeno fino al 15 gennaio), non si usa lo spogliatoio, obbligo di mascherina, green pass rafforzato, distanziamento.

Nelle altre discipline sportive di squadra, tra gli sport di contatto, le regole sono diverse.
Il comitato Friuli Venezia Giulia della Federazione Italiana Pallacanestro (Fip Fvg) del presidente Giovanni Adami ha effettuato nei giorni scorsi un sondaggio tra le proprie Società. In base ai risultati, è stata disposta la continuazione dei tornei dilettantistici su base regionale: non ci sarà alcuna sospensione generalizzata dei campionati seniores e giovanili nelle prossime giornate. Importante dettaglio: chi non vorrà giocare, per motivi legati a quarantena, positività, anche presunte, otterrà un rinvio immediato della partita.
Nelle categorie interregionali e nazionali della palla al cesto, invece, c’è parecchia diversità di vedute. La serie A, dove milita la Pallacanestro Trieste, prosegue, nonostante il rinvio di alcune singole partite. La serie A2, dove gioca la APU Udine, è ferma per due settimane, ma non la serie B, dove giocano le UEB Cividale, così come gioca anche la serie A2 femminile della Basket School Udine. La serie C Gold (interregionale, parificata alla serie D del Calcio) è ferma fino al 16 gennaio compreso

ll Comitato Regionale della Fipav Fvg e la relativa Consulta dei Presidenti Territoriali hanno stabilito congiuntamente la sospensione per tre settimane - fino al 23 gennaio compreso - di tutte le gare relative ai campionati di serie regionali e territoriali di pallavolo. Tale decisione segue la sospensione per lo stesso periodo di tutte le gare dei campionati giovanili a livello nazionale. Resta confermata la possibilità di allenamento sempre con il vincolo del green pass rafforzato e della mascherina FFP2.

Nel rugby, la Federazione ha imposto a livello nazionale lo stop a tutta l’attività fino al 30 gennaio, ad eccezione del Peroni Top10 e della Coppa Italia.

Insomma, altre settimane di sofferenza, ma è giusto restare il più possibile sereni e positivi.